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03/12/2013 07:00:00

Così Giulia Adamo voleva "sfrattare" il Corso di Laurea in Enologia di Marsala

Ci ha provato. Voleva “sfrattare” una delle poche risorse realtà virtuose. Ma non ce l’ha fatta. E’ la storia di come il sindaco di Marsala Giulia Adamo ha provato a sfrattare dai locali di via Dante Alighieri il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo. Diciamo subito che non ci è riuscita. Ma questa è la storia di come, spesse volte, la politica si mette in mezzo per esercitare, appunto, il suo potere. Una specie di prova di forza.
Andiamo con ordine. A Marsala c’è l’università. Non tutti lo sanno. Ma a Marsala c’è il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, e da ben dieci anni. E’ una sede distaccata dell’Ateneo di Palermo, qui frequentano diversi studenti della Sicilia. Principalmente della provincia di Trapani, ma non solo. A Marsala in sostanza girano, tra nuovo ordinamento e vecchio, circa 120 studenti, più tutti i professori e il personale.
E’ uno dei pochi corsi di laurea specializzati proprio in viticoltura e nell’arte del vino. Ci tiene a sottolinearlo il presidente del Corso di Laurea, il prof. Giancarlo Moschetti: “portiamo avanti una certa filosofia di sostenibilità ambientale. Questo è il punto centrale della nostra didattica. E per noi è importante portare avanti un progetto di sostenibilità in questa società in cui si vivono situazioni molto drammatiche dal punto di vista ecologico. Abbiamo pensato Marsala e questo corso di laurea come emblema scientifico del fare vini nel rispetto dell’ambiente e della natura. Che si può fare dell’ottimo vino senza usare schifezze. L’Universià, poi, porta civiltà, porta cultura, per questo è importante la colonizzazione universitaria e le sedi distaccate”.
Tornando ai numeri, al corso di laurea ci sono un massimo di trenta studenti per anno, lo prevede come numero massimo il Ministero dell'Istruzione. Inoltre c’è anche una sorta di partenariato con l’Università di Torino per la specialistica interateneo. Gli studenti dell’università piemontese che scelgono la specialistica in Enologia possono scegliere, per il secondo anno di corso, i curriculum di varie città italiane, da Foggia ad Asti, e anche Marsala. L’Università a Marsala dà anche risultati. E questo viene fuori dagli ultimi dati Cilea sull’inserimento nel mondo del lavoro dei neo laureati. Ebbene ad un anno dal conseguimento della laurea triennale il 60% dei laureati al corso di laurea di Marsala trova lavoro. Una percentuale molto alta se si considera che la media per l’intera Facoltà di Agraria di Palermo è del 24%. Anche per questi dati, il Corso di Laurea che si tiene a Marsala è, in media, quello dal più alto standard qualitativo secondo il giudizio degli studenti di Agraria. Insomma, sembra che, nel caotico mondo universitario palermitano, Marsala sia un isola felice. O forse no. Perchè ogni tanto interviene la politica.
I locali dove si tengono le lezioni sono di proprietà della Provincia Regionale di Trapani, anche adesso che la Provincia è stata commissariata per la sua abolizione. Quei locali di via Dante Alighieri sono stati concessi oltre dieci anni fa proprio dalla Provincia, e proprio quando presidente era Giulia Adamo. La struttura è in comodato d’uso ventennale, la concessione quindi scade tra una decina d’anni visto che il contratto è stato stipulato nel 2002. I loali sono così distribuiti. Il piano terra ospita i laboratori. Il primo piano ha due aule per il primo e secondo anno, e l’aula magna. Il secondo piano ha gli uffici di presidenza, aula informatica e aula studenti. Terzo piano ha l‘aula per la specialistica interateneo, e l’aula terzo anno.
Succede che già da prima del commissariamento della Provincia di Trapani cominciano ad arrivare richieste per l’utilizzo del secondo e del terzo piano dello stabile. La richiesta la fa la vicina scuola superiore “Abele Damiani”, l’Istituto Agrario, in sostanza, presieduto dal professor Domenico Pocorroba. I locali del secondo e terzo piano dovevano servire per farvi il convitto per alcuni studenti fuori sede dell’Agrario. Ci sono state delle riunioni anche al Consorzio universitario di Trapani, da cui dipende il Corso di Laurea di Marsala. Ci sono state poi anche riunioni con il Commissario straordinario della Provincia di Trapani. In tutto ciò interviene il sindaco di Marsala Giulia Adamo. Sulla vicenda, in teoria, il Comune di Marsala non dovrebbe avere voce in capitolo, visto che i locali sono provinciali, l’Istituto Agrario è anche provinciale, il Corso di Laurea dipende dallo Stato, e precisamente dal Ministero dell’Istruzione. Ma Giulia Adamo interviene lo stesso per perorare la causa dell’Agrario e di Pocorroba, che fino a poco tempo fa sosteneva che il corso di Laurea era seguito da poche persone. La Adamo interviene scrivendo una lettera al rettore dell’Ateneo di Palermo Roberto Lagalla. E’ il 13 agosto 2013. e il sindaco scrive, anzi, “suggerisce di ripensare urgentemente l’attuale adibizione dei locali provinciali in Marsala concessi a codesto Ateneo”. Il tutto su carta intestata del Comune di Marsala. Nella lettera, inviata anche al Preside della Facoltà di Agraria dell’Ateneo di Palermo, al Preside dell’Isiss A. Damiani di Marsala, e alla Provincia di Trapani, il sindaco ricorda proprio di essere stata lei, quando era presidente della Provincia, a dare in comodato d’uso i locali. Ma, scrive Adamo, “le sopravvenute esigenze che risultano incombere sull’Isiss rendono ora necessario procedere ad una pur parziale revisione di quella concessione. Tale scuola infatti, trovasi dichiaratamente a dover reperire altre aule (n.6) a fronte delle 39 classi formatesi a seguito delle iscrizioni, nonchè a sopperire sollecitamente alla totale inagibilità in cui sono piombati i suoi locali già dedicati al Convitto”. In sostanza, poi il sindaco Adamo spinge per dare all’Agrario il secondo e il terzo piano dell’edificio che ospita il Corso di Laurea. “Il tutto con la tempestività richiesta dall’ormai imminente apertura dell’Anno scolastico 2013/14”. Insomma, andate via e fate presto che la scuola sta per cominciare. Tutto ciò senza proporre soluzioni alternative per gli studenti universitari. Giulia Adamo, magari sollecitata anche da Pocorroba, spinge e si mette in mezzo tentando di far valere la sua qualità di sindaco. Anche se in questo caso non vale nulla. In tutta questa faccenda non ci sono ferie che tengano, il sindaco si è scomodata in pieno agosto. A settembre, con calma e dopo le ferie, arriva la risposta del Rettore che in pratica boccia la richiesta di Giulia Adamo, sollevando perplessità “connesse agli aspetti logistici, tecnico pratici, giuridico amministrativi, oltre che di opportunità”. Lagalla comunque invita agli altri soggetti a dire la loro su questa vicenda. Gli enti si incontrano di nuovo. E alla fine, il 18 novembre arriva la risposta definitiva, al moemento, del Rettore Lagalla. Che scoraggia un po’ tutti (sindaco Adamo e Pocorroba, si intende). Perchè, e questa è una cosa che il sindaco non aveva considerato magari, l’Università è dello Stato. E ci sono degli obblighi da rispettare. Cioè, ogni anno tutti i responsabili dei Corsi di Laurea, come nel caso di Marsala, o dei plessi Universitari, devono mandare un prospetto dettagliato al Ministero, con planimetria, numero di studenti previsti, dove verranno messi gli studenti. Insomma un documento dettagliato sull’uso che viene fatto dei locali e come è collocato il Corso di Laurea. Il Ministero poi, dopo tanto tempo, manda gli ispettori a controllare e poi approva o boccia tutto. Infatti se vengono mandati documenti incompleti, o falsi, il Ministero può anche annullare tutto quello che è successo durante quell’anno accademico: invalidare materie e persino lauree. Perchè appunto si sono tenuti in locali illegittimi. Bene. Lagalla risponde al sindaco Adamo, in sintesi: volete i locali? Ok, allora provvedete voi a creare una via d’accesso per il secondo e il terzo piano indipendente, a trovare una sistemazione alternativa per i nostri studenti, a mandare tutta la documentazione, compresa la modifica della struttura, al Ministero, fatevela approvare, e poi i locali sono vostri. Dopo tutto ciò e dopo essere terminato il periodo di emergenza ripristinate il tutto. Questo, in sintesi, il contenuto della lettera del 18 novembre. Lagalla spegne le mire espansionistiche di Pocorroba e Adamo.
Eppure il sindaco Adamo aveva preso in simpatia l’università a Marsala. Almeno sembrava. Tempo fa le era balenata l’idea di tirarla fuori dal consorzio universitario di Trapani sempre odiato per la presidenza di Antonio D’Alì. “Quanto costa, quanto costa? La finanzio io.” Costa oltre 800 mila euro l’anno. Allora niente. Costa quanto Marsala Città Europea del Vino 2013. A proposito. All’attento lettore non sarà sfuggito che in tutte le manifestazioni di Marsala Città del vino, che si è conclusa un paio di settimane fa, non c’è mai stata la presenza o la partecipazione del Corso di Laurea di Viticultura ed Enologia di Marsala. Che cosa strana, la città diventa capitale del vino in Europa, e non prevede incontri, forum, seminari o altro con la partecipazione di studenti o docenti di un Corso di Laurea che tratta proprio di vino. Eppure, a settembre 2012, quando l’Amministrazione Adamo aveva pensato di candidarsi come capitale del vino aveva chiesto al Corso di Laurea di Marsala un contributo, come dire, di cortesia. Una sorta di raccomandazione. Quella che si dice “referenza”. Insomma, scrivere una relazione in cui l’Università diceva perchè secondo lei la città meritava questo titolo. Dopo di ciò, niente. Il programma di Marsala città europea del vino non ha visto gli studenti di enologia ne i docenti che insegnano a Marsala. Neanche al Forum di chiusura della manifestazione. Anzi no, alla manifestazione di chiusura il Corso di Laurea è stato invitato. C’era da eleggere la prossima città europea del vino e il Comune voleva un parere tecnico. Il presidente Moschetti ha rifiutato. Chissà, magari tornava in sede e trovava la serratura cambiata…