La “Consulta degli stranieri” anche a Marsala. A chiederlo il nigeriano Djika Kossi, in una lettera inviata, negli scorsi giorni, al sindaco lilibetano Giulia Adamo, dopo aver appreso che, a Trapani, l'Amministrazione Damiano ha indetto, per il prossimo 15 dicembre, le elezioni per la “Consulta degli stranieri” del capoluogo.
Nella sua istanza il giovane africano, ma da diversi anni residente a Marsala, si domanda come mai «tale normativa non sia stata recepita, sinora, dal Comune di Marsala». Kossi si riferisce alla legge 8 marzo 1994, n. 203 che nello specifico, all'art. 5, comma 1 lettera b), statuisce come sia dovere degli Enti Locali «incoraggiare ed agevolare la costituzione di determinati organi consultivi al fine di una adeguata rappresentanza dei residenti stranieri nelle collettività locali che hanno nel proprio territorio un numero significativo di residenti stranieri».
«Siamo convinti - scrive Kossi al sindaco - che Ella vorrà certamente porre la giusta attenzione alle opportunità che si dischiudono, tanto per noi immigrati che oramai ci sentiamo marsalesi, quanto per la Sua Amministrazione, dall'attivazione di una “Consulta degli immigrati”, democraticamente eletta. E siamo certi, pertanto, che Ella, interrompendo il disinteresse sul tema mostrato dalle precedenti Amministrazioni, vorrà distinguersi nell'attivare gli atti propedeutici – predisposizione Regolamento da portare all'approvazione del Consiglio - per l'istituzione degli strumenti di partecipazione che Ella riterrà più validi allo scopo».
Secondo il sito Comuni-Italiani.it, a Marsala vivono 1.987 cittadini stranieri, ovvero il 2,4% della popolazione. Anche detraendo i comunitari (rumeni, inglesi, tedeschi ecc) residuano almeno 1.000-1.100 residenti extracomunitari, quindi un numero certamente «significativo», come vuole la Legge per attivare gli strumenti di partecipazione.
Dopo la richiesta di Kossi, tutto, ora, è nelle mani del sindaco Adamo.
Ecco la lettera inviata al sindaco di Marsala.
Gentilissima professoressa Adamo,
da notizie di stampa, apprendiamo che il Comune di Trapani si appresta a svolgere, il prossimo 15 dicembre 2013, le elezioni per eleggere una “Consulta degli immigrati”, composta da 15 cittadini extracomunitari ma residenti a Trapani da almeno un anno. Lo strumento consultivo servirà da filtro, si legge, fra le istanze ed i bisogni delle Comunità africane ed asiatiche della Città e l'Amministrazione.
La notizia, onestamente, ci ha incuriosito ed interessato. Approfondendo, ci è stato fatto rilevare che lo spunto normativo all'istituzione della Consulta è la Legge 8 marzo 1994, n. 203 (“Ratifica ed esecuzione della convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, fatta a Strasburgo il 5 febbraio 1992”). Tale normativa, nello specifico, all'art. 5, comma 1 lettera b), statuisce come «Le Parti s'impegnano a … incoraggiare ed agevolare la costituzione di determinati organi consultivi o l'attuazione di altre adeguate disposizioni a livello istituzionale al fine di una adeguata rappresentanza dei residenti stranieri nelle collettivita' locali che hanno nel proprio territorio un numero significativo di residenti stranieri».
Ci sorprende, per quanto a nostra conoscenza, che tale normativa non sia stata recepita, sinora, dal Comune di Marsala. Invero, da dati (aggiornati al 2010) che rileviamo dal Sito Internet Comuni-Italiani.it, a Marsala vivono 1.987 cittadini stranieri, ovvero il 2,4% della popolazione. Anche detraendo i comunitari (rumeni, inglesi, tedeschi ecc) residuano almeno 1.000-1.100 residenti extracomunitari, quindi un numero certamente «significativo», come vuole la Legge per attivare gli strumenti di partecipazione.
Siamo convinti che Ella vorrà certamente porre la giusta attenzione alle opportunità che si dischiudono, tanto per noi immigrati che oramai ci sentiamo marsalesi, quanto per la Sua Amministrazione, dall'attivazione di una “Consulta degli immigrati”, democraticamente eletta. E siamo certi, pertanto, che Ella, interrompendo il disinteresse sul tema mostrato dalle precedenti Amministrazioni, vorrà distinguersi nell'attivare gli atti propedeutici – predisposizione Regolamento da portare all'approvazione del Consiglio - per l'istituzione degli strumenti di partecipazione che Ella riterrà più validi allo scopo.
Lo scrivente, sin d'ora, è a disposizione per ogni proficua collaborazione che Ella vorrà gradire e sollecitare. In attesa cortese segno di condivisione e risposta, si porgono i più deferenti saluti.
DJIKA KOSSI