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14/01/2014 07:00:00

Il caso Pippo Sparla. Libera: "Inopportuno. E' così indispensabile per il sindaco Adamo?"

E’ ancora molto vivo il caso Pippo Sparla. E’ ancora un caso aperto, soprattutto dopo la presa di posizione di Antonio Galfano. Ma Pippo Sparla rimane al suo posto. Il super consulente in materia di semplificazione burocratica del sindaco di Marsala Giulia Adamo e presidente di Marsala Schola resta dov’è. Il sindaco ha rifiutato le sue dimissioni. Per Giulia Adamo sono bazzeccole i suoi trascorsi giudiziari e le ombre sul suo passato. “Lo attaccano i poteri forti”, ebbe a dire il primo cittadini di Marsala. Sembrava che tutto si fosse risolto, che dopo la lettera del coordinatore di Libera, Salvatore Inguì, e il Festival dei Beni Confiscati, Giulia Adamo avesse ingoiato il rospo. Invece ha tirato dritto, con il doppio gioco dell’anno.
“Ma perchè è così importante per il sindaco Pippo Sparla? Perchè il sindaco non può fare a meno di lui? E’ davvero il salvatore dell’economia marsalese?”. Se lo chiede lo stesso Inguì ricordando perchè Libera si era concentrata sulla vicenda. Perchè Sparla, che ha avuto sì incarichi di primo piano in provincia di Trapani nel corso degli anni, ha sul groppone il patteggiamento di una condanna per un falso su una delibera nello scandalo degli asili nido a Trapani, quando era dirigente del settore Servizi Sociali di quell’ente. Sparla, era il 2001, finì anche arrestato nell’inchiesta che porto in manette l’allora sindaco di Trapani Antonino Laudicina e il segretario generale Antonio Galfano, oltre ad altre 4 persone poi tutte assolte nel processo con rito ordinario. Sul passato di Sparla poi sono diverse le fonti che lo vedono iscritto, negli anni 80, negli elenchi della loggia segreta Iside 2. Quella che faceva da potere occulto nel capoluogo negli anni ottanta, e dove erano presenti politici, affaristi, magistrati, uomini delle forze dell’ordine e mafiosi. “Semplice, per noi era e rimane inopportuna la presenza nella vita amministrativa della città una figura come quella di Sparla. C’è una questione giudiziaria, da un lato, e un fatto storico dall’altro. Tra i coordinatori di Libera a Trapani c’è stata Margherita Asta, sorella dei gemellini Salvatore e Giuseppe, morti a 6 anni assieme alla madre Barbara Rizzo, nella Strage di Pizzolungo. Tra gli esecutori di quell’attentato, che doveva colpire il giudice Carlo Palermo, ci sarebbe Gioacchino Calabrò, che avrebbe avuto contatti con quella loggia. Per questo noi dobbiamo sottolineare questi aspetti. Quello che posso dire è che stiamo lavorando sulla vicenda storica, su quegli anni 80, su cos’era la provincia di Trapani e la loggia Iside 2 in quegli anni. Noi vogliamo lavorare sui documenti, attraverso una ricerca ben dettagliata, su ciò che fu quel periodo. E quel periodo è molto buio, per questo è inopportuna la presenza al Comune di Marsala di persone che abbiano anche sfiorato la Loggia Iside 2 ”. Quelle vicende le aveva ricordate nella lettera a ridosso del Festival dei Beni Confiscati, che causò le dimissioni fuffa di Sparla. Allora il Coordinatore di Libera aveva detto chiaro e tondo all’amministrazione che non ci poteva essere una collaborazione per organizzare il Festival a Marsala senza un chiarimento sulla vicenda Sparla. Giulia Adamo, ingoiò il rospo, pur di avere la sua passerella. Ma non lo tracannò completamente. Sparla aveva rinunciato a tutto, consulenza e presidenza di Marsala Schola. Il sindaco accettava, anzi no.Perchè appena qualche giorno dopo, eccola lì. Scrive a Libera e dice “Sparla non si tocca”.
“Ci è sembrato inopportuno che, concluso il festival, Sparla sia restato al suo incarico” ripete Inguì, e soprattutto il cerchio che si è stretto attorno al super consulente. “Lui su alcune testate è stato indicato come il moralizzatore, Libera invece come quelli che lo bloccano, che ostacolano il cambiamento addirittura. Ma perchè è così importante e indispensabile Pippo Sparla?”.
Nel frattempo pesano come un macigno le parole dell’ex segretario generale del Comune di Trapani Antonio Galfano, che dalla vicenda giudiziaria che ha coinvolto anche Sparla ne è uscito assolto.
Galfano si è concentrato sulla vicenda giudiziaria, visto che ne è stato uno dei protagonisti, e sulla posizione di Sparla dice: “un soggetto che , avendo rifiutato, a suo tempo, di sottoporsi al processo penale per accedere alla scorciatoia del patteggiamento, ha sostanzialmente dimostrato di condividere “in toto” i gravi capi di imputazione ipotizzati a Suo carico dalla Procura di Trapani”. E, a proposito del tentativo del sindaco di sminuire la Condanna: “Le ipotesi di reato configurate in quella occasione a carico del dott. Sparla, che poi hanno costituito oggetto di patteggiamento da parte dello stesso, non erano, e non sono, di portata marginale, così come l’interessato e lo stesso Sindaco hanno lasciato credere”.
Per Galfano inoltre “le dimissioni del dott. Sparla dagli incarichi “de quibus” e il loro respingimento da parte del Sindaco Adamo integrano un vero e proprio “pastrocchio procedurale”, improntato,per altro, a criteri operativi, formali e sostanziali, tipici della primissima Repubblica”. Questo perchè per i consulenti, così come per gli amministratori, dei Comuni non esisterebbe l’istituto dell’accettazione delle dimissioni da un incarico. Ma nello stato libero di Marsala forse si può.