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21/01/2014 07:10:00

Terremoto Belice. Catania: "Dopo 46 anni vogliamo dei progetti di sviluppo"

Nicolò Catania, coordinatore dei sindaci della Valle del Belice e primo cittadino di Partanna, ogni anno a gennaio ci rincontriamo per parlare del terremoto del Belice. E ogni anno ci ritroviamo a fare i conti con la ricostruzione. Ancora. Mentre si avvicina la scadenza dei 50 anni dal terremoto per attingere ai fondi. E’ tutto assurdo.

 

E’ una situazione che persiste nonostante gli sforzi fatti dal coordinamento e anche da qualche parlamentare. Quest’anno ricorre il 46° anniversario, i diritti che abbiamo possono essere argomenti centrali delle manifestazioni in ricordo di quella tragedia. Occorre ricordare, facendo memoria, guardando anche al futuro per non ripetere gli errori del passato. Le proposte che il coordinamento fa, la difesa dei diritti acquisiti e la chiusura totale della ricostruzione, sono per un rilancio del territorio belicino attraverso progetti ben definiti e idee che mettono a confronto le difficolta dei paesi. Abbiamo messo le nostre proposte sul tavolo del governo, infatti è venuto il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Vogliamo instaurare un dialogo anche con il presidente della Regione Crocetta, per tenere alta l’attenzione sul territorio.

 

Per tenere un attimo la contabilità sulla ricostruzione del Belice. Sono stati impegnati dallo Stato 45 milioni di euro. Ma questi soldi non sono arrivati?

 

No. Dei 45 milioni di euro, 10 sono stati redistribuiti ai comuni e ai soggetti aventi diritto. I restanti 35 milioni per colpa di un refuso alla legge di stabilità c’è una piccola difficoltà di carattere burocratico.

 

E' sempre la solita storia...


Ma speriamo che si possa risolvere presto. C’è stato un ritardo di un anno e un anno di questi tempi pesa tanto. Il punto è creare parallelamente a questa piccola ripartizione finanziaria anche le condizioni per elaborare un vero e proprio piano di sviluppo strategico del territorio per affacciarci con una progettualità precisa nella programmazione europea dell’agenda 2014-2020.

 

A proposito di programmazione. Una volta sbloccata la difficoltà burocratica come verranno ripartiti i 35 milioni di euro?

 

Le somme una volta sbloccate saranno ripartite in percentuale ai comuni secondo un decreto del 2006. Abbiamo però necessità di avere un quadro normativo rimodulato, perchè quello attuale risale al 1987 e da allora sono cambiate tante cose, tante esigenze sono modificate. Sul fabbisogno finanziario la Camera nel 2006 aveva cristallizzato in 450 milioni di euro, 150 per le opere pubbliche, 300 per quelle private. Di queste dobbiamo togliere i 45 milioni di cui parlavamo prima. Abbiamo elaborato una proposta di legge sulla rimodulazione del quadro normativo, ma i disegni legge in parlamento non arrivano mai perchè ormai funziona tutto per decreti