“Quella di oggi è una giornata di festa grande per la città di Marsala”. Esordiva così, oltre un anno fa, il sindaco Giulia Adamo a Sala delle Lapidi. Era il gran giorno del porto. Il gran giorno del consiglio comunale aperto sul porto di Marsala. Festa grande. Festa grande per tutti. E adesso, la “festa” si dovrà ripetere. Perchè il progetto pubblico sul porto di Marsala è stato cambiato e deve tornare in consiglio comunale. Tutto da rifare, insomma.
Andiamo con ordine. Un anno fa il consiglio comunale di Marsala si riunisce in seduta aperta per discutere del progetto pubblico di messa in sicurezza del porto di Marsala. La sala è stracolma, c’è tanta gente. Ci sono gli operatori portuali, i titolari di concessioni demaniali, tanti cittadini, associazioni. C’è anche Massimo Ombra, amministratore della Myr, la società che ha messo a punto, seguendo la legge Burlando, il progetto “privato” del porto di Marsala con l’iter cominciato durante l’amministrazione Carini. Progetto di fatto bloccato dal sindaco Adamo. Ne ha fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale e da sindaco, la Adamo. “No al porto privato, c’è il progetto pubblico del porto. Ce lo finanzia la Regione”. Lo dice anche in quella seduta aperta. “Dobbiamo fare in fretta però, dobbiamo approvare subito il progetto, il consiglio comunale si sbrighi”. Detto fatto. In quella seduta viene portato il progetto redatto dall’ingegner Pietro Viviano, dell’Ufficio Opere Marittime per la Sicilia che però non c’era in aula, relativo alle opere di messa in sicurezza del porto di Marsala. Il consiglio comunale lo approva. Tutto risolto? Macchè. Perchè sul porto pende l’inchiesta della magistratura sulla falsa mappa della poseidonia nel progetto del porto redatto proprio dall’ingegner Viviano, che nel frattempo ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Trapani. E il progetto portato in consiglio comunale dall’amministrazione Adamo è proprio quello con la vecchia mappa della poseidonia. Tutto da rifare. Il Comune di Marsala, e non la Regione, decide di fare un nuovo studio sulla poseidonia. Affida l’incarico alla ditta Biosurey di Palermo per il nuovo studio sulla presenza nel fondale del porto della poseidonia che, ricordiamolo, è una specie di pianta marina protetta. Viene fatto il nuovo studio sulla poseidonia, viene rivisto il progetto. E adesso, a un anno di distanza, il sindaco di Marsala e la sua giunta prepara tutto per la nuova approvazione in consiglio comunale. I consiglieri a Sala delle Lapidi dovranno dare il parere sulle modifiche apportate al progetto pubblico del porto, in base al vigente strumento urbanistico. Ossia al piano regolatore del porto.
Nella delibera proposta al consiglio comunale dalla giunta Adamo ci sono le modifiche da apportare al vecchio progetto. E cioè: la riduzione della lunghezza del molo di sopraflutto (lanterna rossa) da 390 a 332,80 metri; Aumento della lunghezza del molo di sottoflutto, radicato sul molo di levante esistente (ex lanterna verde), da 596 a 630 metri; riduzione dell’estensione del piazzale del molo di sottoflutto da mq 68.000 a mq 28.000 e della lunghezza della banchina da 543 a 518 metri; variazione del recapito finale dei materiali in esubero derivanti dall’escavazione dei fondali le aree antistanti le nuove banchine fino a -7 metri nell’area di colmata di c.da Casabianca; i materiali provenienti dallo scavo saranno utilizzati per la formazione del piazzale, mentre il materiale in esubero sarà conferito nell’area di colmata di Casabianca. Queste le modifiche. E si può notare che scompaiono i 40 mila mq di cemento nel piazzale della lanterna rossa, previsti dal vecchio progetto dove non veniva tenuta in considerazione la poseidonia. Anzi era stata cancellata. Il progetto modificato è redatto sempre dall’ingegnere Viviano.
Il progetto dovrà andare in consiglio comunale, ma nel frattempo si trova al Ministero dell’Ambiente per la procedura Via, che è stata avviata dal Comune di Marsala a fine dicembre. Anche su questo fronte le cose non sono molto spedite. Perchè al Ministero dell’Ambiente ci sono due progetti per il porto di Marsala. Quello della Myr e quello del Comune. E appena al Ministero dell’Ambiente si sono visti arrivare il progetto dal Comune di Marsala per la procedura Via hanno detto “aspettate un attimo”. E hanno chiesto chiarimenti sulla presenza di due progetti per il medesimo spicchio di territorio. C’è da dire che la procedura Via è stata avviata dal Comune magari in maniera troppo frettolosa, visto che ancora il consiglio comunale deve approvare il nuovo progetto. E ha dei costi. Si deve versare, infatti, un contributo pari allo 0,5 per mille del valore delle opere da realizzare. Nel caso del porto di Marsala, se il costo è di 50 milioni di euro come ha sempre detto il sindaco Adamo, il contributo sarà di 25.000 euro. I 50 milioni di euro sarebbero quelli che dovrebbe dare la Regione. Almeno così ha detto il sindaco. I soldi però non ci sono.