Nuovi guai per il Oasi, il consorzio di cooperative che gestisce - tra mille problemi - il Cie di Trapani Milo. Più di una volta gli impiegati hanno denunciato di non essere stati pagati con puntualità, così come gli immigrati ospiti della struttura (che dovrebbe chiudere da un momento all’altro per fare i lavori di messa in sicurezza fortemente voluti dal Prefetto Falco) lamentano le scarse condizioni in cui sono costretti a vivere.
I problemi per Oasi vengono da Siracusa, che poi è la città dove ha sede legale, e riguardano la gestione non del Cie di Trapani,ma dell’altro, quello di Mirandola, vicino Modena. Due legali rappresentanti e l'amministratore del consorzio sono stati denunciati dalla Guardia di finanza e rinviati a giudizio dalla Procura di Modena. L'accusa, infatti, è quella di frode nelle pubbliche forniture in concorso fatte al Cie di Modena.
Il consorzio siracusano nel luglio del 2012, tramite una gara d'appalto, si era aggiudicato la gestione triennale del Centro di identificazione ed espulsione emiliano. La Guardia di Finanza di Modena al termine delle indagini, ha accertato che L'Oasi aveva risparmiato sull'acquisto di beni di prima necessità, stipendi e fornitura di servizi medici. «È stato accertato - spiega una nota delle Fiamme gialle - che il consorzio si è reso responsabile di molteplici inadempienze relativamente agli aspetti contabili e della sicurezza sui luoghi di lavoro. E che non aveva provveduto a somministrare servizi secondo le modalità qualitative e quantitative previste dal capitolato d'appalto».
Nel dettaglio, per quanto riguarda la gestione del Cie di Modena (chiuso poi lo scorso dicembre), che poteva contenere fino a 60 ospiti, è emersa la «mancanza di medicinali e di adeguate terapie mediche; la fornitura agli ospiti dei prescritti kit di vestiario e arredi non completi e mai sostituiti nei tempi previsti (ogni tre giorni) ». È stato inoltre accertato che «il personale presente era inferiore a quello previsto e la fornitura di pasti di porzioni era di bassa qualità». Sembra di sentire quanto già denunciato a Trapani
Queste inadempienze da parte del consorzio siracusano «sarebbero state di gravità tale - prosegue la nota della Guardia di finanza - da originare frequenti situazioni di tensione sia tra gli ospiti del Cie che hanno poi messo in atto rivolte e disordini determinando gravi danni alle infrastrutture, sia tra i dipendenti del Consorzio che hanno organizzato contestazioni sindacali».
«Dall'esame della documentazione acquisita - si legge nella nota delle Fiamme Gialle - è emerso che il consorzio aveva presentato dei certificati di regolarità contributiva (Durc) che non corrispondevano alla propria reale posizione. E che aveva accumulato un debito contributivo verso gli enti previdenziali pari a oltre 300mila euro».