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08/03/2014 06:55:00

Marsala. Altri guai giudiziari per Don Caradonna: minacce. Cani molesti, assolto Galfano

 Altri guai giudiziari per don Vito Caradonna. Dopo la condanna per tentata violenza sessuale ai danni di un uomo, con conseguente sospensione a divinis, l’ex prete della chiesa di contrada San Leonardo si trova, adesso, sotto processo, davanti il giudice monocratico Torre, per minacce e molestie telefoniche. Il procedimento è nato dalla denuncia (contro ignoti) del 40enne Antonino La Rosa, al cui telefono cellulare, nel 2011, per alcuni giorni, arrivarono minacciosi sms anonimi. ‘’Ti uccido – recitava uno di questi - non hai capito niente sei tu quello che devo distruggere. Saluta per sempre le persone che ami perché non le rivedrai mai più’’. In aula, La Rosa ha dichiarato di non aver mai avuto sospetti sull’autore dei messaggi. ‘’L’unico contatto diretto con don Vito – ha aggiunto - l’ho avuto quando lavoravo per un’agenzia di recupero crediti. Gli portai una cartella, ma poi il pagamento non andò a buon fine’’. Tra i due, pare, comunque non vi fossero motivi di astio. A difendere Caradonna sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone, che affermano: ‘’La parte offesa ha escluso che le minacce telefoniche anonime ricevute possano essere riconducibili a Vito Caradonna per il timbro di voce completamente diverso e per l’accento palermitani. Inoltre non è accertato che la scheda telefonica sia stata in uso a don Vito’’. La Rosa, costituitosi parte civile, è assistito dall’avvocato Edoardo Alagna.

‘’I cani abbaiano troppo’’, ma il giudice assolve il veterinario
 ‘’Il fatto non costituisce reato’’. Con questa motivazione il giudice Riccardo Alcamo ha assolto il dottor Michele Galfano, titolare del centro veterinario <San Francesco>, dall’accusa di ‘’disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone’’. A denunciare il veterinario marsalese, affermando di non poter dormire a causa dell’abbaiare dei cani, sono stati alcuni residenti nei pressi della struttura di via Mazara (Baldassare e Natalie Sala, Adriana Scalzo e Francesco Paolo Virgilio). A difendere l’imputato è stato l’avvocato Giovanni Galfano, evidenziando ‘’la contraddittorietà della ricostruzione operata dalle parti civili e la loro assoluta inattendibilità, anche per i pessimi rapporti dagli stessi intrattenuti con l'imputato’’. Quest’ultimo, infatti, li aveva denunciati per abuso edilizio. Era in atto, insomma, una vera ‘’guerra’’ tra vicini di casa, che ancora vede i ‘’nemici’’ del veterinario indagati dalla Procura per ingiurie e minacce. E il livello della tensione è stato tale che la Questura, a scopo precauzionale, ha ritirato a Baldassare Sala le armi legittimamente detenute. Intanto, esternando ‘’soddisfazione’’ per l’esito del processo, l’avvocato Galfano auspica ‘’che si eviti di ingolfare la macchina giudiziaria con processi a dir poco sterili’’. Come quelli che certi politici intentano ai giornalisti…

Tentata rapina ad Expert
Vincenzo Valenti e Michele Pala, di 43 e 60 anni, sono stati condannati a due anni ed otto mesi ed a due anni e sei mesi per detenzione di arma da fuoco. I due erano stati bloccati il 10 dicembre dagli agenti della Squadra mobile e della Volante, in via Alcamo, nei pressi del centro commerciale Sisa ed Expert, mentre si accingevano a fare una rapina. Nel corso della perquisizione erano stati trovati in possesso di una pistola calibro 22 con matricola abrasa e munizionamento. I due imputati hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato beneficiando della riduzione d un terzo della pena. Pala è stato assolto da un'accusa secondaria.
giudiziaria


Atti osceni, condannato
 Un uomo di 79 anni, V.D.L., di Trapani, è stato condannato a tre mesi e dieci giorni per atti osceni e molestie. Le indagini erano state avviate a seguito della denuncia di una vicina di casa. La donna riferì che l'anziano non perdeva occasione, quando la vedeva, per importunarla. In diverse occasioni si sarebbe denudato invitandola a fare sesso. Anche altre vicine, sentite dagli investigatori, riferirono di avere subito le stesse molestie.

Condannato per appropriazione indebita

Salvatore Santamaria, 46 anni, marsalese, dipendente della Banca di Credito Cooperativo Toniolo, è stato condannato a due mesi e una multa di 400 euro per appropriazione indebita aggravata. Santamaria, dipendente della filiale di Favignana, con le mansioni di cassiere, era accusato di essersi appropriato della somma di circa 25 mila euro, versata da un anziano zio, residente nelle Egadi, su un deposito a risparmio acceso presso lo stesso istituto. Il bancario avrebbe effettuato cinque prelievi nell'arco di due anni. Le operazioni sarebbero state svolte all'insaputa del titolare del libretto. L'indagato, assistito dall'avv. Donatella Buscaino, ha chiesto il patteggiamento.