‘’Lunedì sarò davanti agli Spedali Civili di Brescia. Abbiamo in mano un'ordinanza del giudice di Marsala che impone le infusioni per mio figlio. Se i medici dell'ospedale continueranno a rifiutarsi, chiameremo i carabinieri. Siamo pronti a tutto, anche a chiedere l'intervento di un medico esterno per somministrare i trattamenti Stamina’’. E’ quanto dichiara il marsalese Antonio Genova all’Adnkronos Salute. All’agenzia di stampa, il papà di Gioele ha comunicato la presentazione di un reclamo, da parte degli Spedali Civili di Brescia, contro l’ordinanza del giudice Antonio Genna, del Tribunale civile di Marsala, che ha imposto di riprendere le infusioni Stamina per i bimbo entro il 5 maggio. Per lunedì, intanto, a Brescia, è attesa una mobilitazione delle famiglie e dei sostenitori del ‘’metodo Stamina’’. Per il 2 maggio, invece, era prevista l’udienza per la discussione del reclamo, ma la notifica è pervenuta all’avvocato Giovanna Di Girolamo, legale dei genitori di Gioele, alla vigilia del 1° Maggio. Tempi, dunque, molto ristretti. Tanto che il giudice si è visto costretto a rinviare ad altra data. Nel frattempo, Antonio Genova afferma di essere ‘’determinato’’ e ‘’disposto a seguire ogni strada possibile’’ per far curare il figlio con la terapia che da tempo è oggetto di polemiche. I medici dell’ospedale bresciano hanno comunicato un mese fa la decisione di non somministrare più i trattamenti Stamina e, secondo la direzione del nosocomio, non hanno mai cambiato idea. Intanto, Stamina annuncia che la biologa Erica Molino ci sarà. Agostino D'Antuoni, segretario nazionale del movimento ‘’Io Cambio’’ con cui il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, si è candidato alle Europee, lancia intanto un appello ai medici degli Spedali Civili di Brescia. ‘’Abbiate il coraggio dell'azione – dice D’Antuoni - aprite le porte del cuore e garantite le infusioni preparate con il metodo Stamina ai pazienti che hanno ottenuto il via libera al trattamento. Faccio appello ai medici di Brescia perché aiutino i malati a non morire, a non soffrire. Avete giurato di perseguire come scopi esclusivi della vostra professione la difesa della vita, la tutela della salute fisica dell' uomo e il sollievo della sofferenza. I malati, le loro famiglie, vi supplicano di aprire le porte del vostro cuore. Il 5 maggio metteremo nelle vostre mani la vita di molti. La libertà di tutti’’.
Assolto dall’accusa di abusi sulla figlia di 4 anni
MARSALA – ‘’Il fatto non sussiste’’. Con questa motivazione il Tribunale di Marsala ha assolto un uomo di 47 anni (D.P.S.) dall’accusa di abusi sessuali sulla figlia di appena quattro anni. I fatti contestati erano relativi al 2010. A chiedere l’assoluzione dell’imputato, difeso dall’avvocato Felicita Tranchida, è stato anche il pm. L’indagine era stata avviata a seguito di alcuni disegni fatti dalla piccola che hanno subito insospettito la madre, separatasi dal marito nel 2008. Dopo cinque anni di matrimonio piuttosto turbolenti. Nei disegni della figlia di D.P.S. scene che, secondo l’iniziale accusa, una bambina di quell’età non poteva certo aver immaginato (giochi erotici). Allarmata, la madre si è rivolse a un legale, che alla donna consigliò di rivolgersi ad assistenti sociali e psicologi. Questi ultimi, dopo avere ascoltato la bimba, segnalarono il caso alla magistratura. L’inchiesta sfociò, quindi, nel processo a D.P.S., che nel frattempo era stato assolto dal giudice monocratico Riccardo Alcamo dall’accusa di maltrattamenti alla moglie.