Una bufala, una notizia non vera. E’ quella data dal sindaco di Marsala Giulia Adamo sull’ok della Commissione Ambiente dell’Ars alla richiesta del sindaco di trasferire la gestione della Riserva dello Stagnone al Comune. Inutile esultanza per Adamo.
Cos’è successo. La Provincia regionale di Trapani non esiste più, ed è commissariata, il sindaco Giulia Adamo vuole mettere le mani sulla Riserva naturale dello Stagnone. Non è una novità, ha fatto richiesta alla Regione già due anni fa per far ottenere la gestione della Riserva al Comune di Marsala. Riserva che attualmente è sotto la gestione della Provincia di Trapani commissariata.
Il sindaco Adamo, con una nota, ha fatto sapere che la Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars ha dato “unanime parere favorevole” al passaggio di consegne con una nota trasmessa all’assessore regionale Territorio e Ambiente Mariarita Sgarlata. Nota che sarebbe a firma del presidente della Commissione, Giampiero Trizzino del M5S, e che sottolinea “le gravi criticità che hanno contraddistinto fino ad oggi la gestione”, affermando “l'opportunità di istituire un apposito tavolo tecnico”. Il sindaco Adamo ovviamente è entusiasta, e tuona: “Fin dal mio insediamento continuo a sostenere l'importanza del cambio di gestione, vista la valenza dell'area protetta sia sotto l'aspetto naturalistico che dello sviluppo turistico ed economico. Si spera che dopo due anni la Regione Siciliana adotti la conseguente decisione, ponendo fine a questa lunga attesa”. Nulla di vero. Neanche il tempo di festeggiare arriva la smentita dello stesso presidente Trizzino. Eccola.
“Non è vero che la Commissione ambiente avrebbe sostenuto la richiesta di affidare la riserva dello Stagnone alla gestione del comune di Marsala. La Commissione si è limitata a trasmettere una richiesta del sindaco di Marsala all'assessore Sgarlata, la quale sarà chiamata a decidere nel merito. La Commissione ambiente non si è espressa, sebbene alcuni deputati hanno manifestato interesse alla soluzione proposta. La linea politica del M5S rispetto alla materia non ha nulla a che vedere con tale proposta. Il M5S resta fedele al progetto di riforma avanzato durante la discussione sulla revisione della legge quadro sulle aree protette”.
La notizia l’ha smentita anche Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia: “E’ una bufala colossale quella del sindaco Adamo, non c’è stato nessun parere favorevole. Anzi l’argomento non è stato neanche trattato in commissione”.
Il sindaco Adamo ha anche detto che la richiesta di gestione della Rno Laguna dello Stagnone è stata accolta favorevolmente dai commissari straordinari che si sono avvicendati nella gestione della provincia e di conseguenza della Riserva.
Cosa succede adesso? La palla passa all’assessorato regionale, a prescindere da ogni valutazione. Ma, morta la Provincia, quella di affidare la gestione al Comune di Marsala è la scelta giusta?
Qui cascano diversi pareri contrari. Anche perché quella dello Stagnone, non è l’unica riserva gestita dalle province in Sicilia. Ce ne sono una ventina, e il caso Marsala potrebbe essere un precedente per le altre Riserve. “Legambiente è totalmente contraria alla gestione delle Riserve, tutte non solo quella dello Stagnone, da parte dei Comuni - continua Zanna. Soprattutto per quelle adesso in mano delle province. La preoccupazione è che si possano ripetere le nefandezze del passato. Il passaggio per noi è deleterio”.
Non è per niente favorevole al passaggio al Comune di Marsala neanche la sezione locale dell’associazione ambientalista. “Pensiamo che un ente meno legato agli interessi locali possa gestire meglio il patrimonio naturale dell'isola - dice Letizia Pipitone, referente del Circolo Marsala-Petrosino di Legambiente. Già un anno fa abbiamo criticato l’idea di Adamo di riaprire la navigabilità allo Stagnone”.
Perché la riserva è un posto molto delicato, c’è un ecosistema dagli equilibri intoccabili. Un posto meraviglioso che negli anni ha fatto gola a tutti, speculatori in testa, dove la navigazione, l’edilizia selvaggia, non solo nella riserva ma anche nella pre riserva, mettono in pericolo una zona a protezione speciale.
A dare supporto tecnico all’assessore regionale nella decisione sarà anche il Crppn (Consiglio regionale protezione patrimonio naturale). “Credo che un Comune, non solo quello di Marsala, non abbia le competenze e le professionalità tecniche e scientifiche per poter gestire una riserva come quella dello Stagnone - spiega Carlo Foderà, componente del Crppn. In Sicilia ci sono 20 riserve da dare in gestione, e si deve stabilire un criterio che valga per tutti. I Comuni non hanno biologi, biologi marini, ad esempio. La soluzione potrebbe essere una co-gestione, tra Comune e associazioni ambientaliste, università, o enti con conoscenze in materia. Per questo occorre un momento di riflessione e una fase di transizione in attesa di capire come gestire al meglio le riserve una volta cessate totalmente di esistere le province, è un aspetto che riguarda tutta la Sicilia. Ovviamente ogni richiesta, compresa quella del Comune di Marsala, dovrà essere valutata tenendo in conto molte cose. Quello che l’Ente vuol fare della Riserva”. Ma la storia, il passato e il presente di Marsala non giocano a favore del sindaco Adamo. Uno su tutti la navigazione allo Stagnone, che Adamo voleva riaprire. “Lo Stagnone è una riserva, e la parola dice tutto, non possono circolare barche, non esiste”, aggiunge Zanna. E ancora l’abusivismo edilizio, in quella zona nei decenni le amministrazioni hanno consentito dei veri e propri scempi. Ma anche non gioca a favore del sindaco la sua proposta di aumentare di dieci volte l’indice di fabbricabilità nella preriserva, una zona cancellata nel 1996 dall’allora assessore regionale Bartolo Pellegrino. Contraria è anche la Cisl di Marsala, che elenca una serie di inadempienze del Comune sulla riserva. "Il Comune di Marsala, ha consentito la cementificazione dell’Isola Lunga dello Stagnone che ha indotto la Procura della Repubblica del Tribunale di Marsala ad intervenire (procedimento non concluso nei confronti della Società titolare degli immobili); il Comune, non ha mai ottemperato al dettato dell’Art. 23 (ex 22 L.r. 98/1981), L.r. 14/1988 che entro 180 gg. del decreto istitutivo delle riserve o del decreto approvativo del regolamento prevede (proprio da parte dei Comuni) l’“adozione di piani d’utilizzo” per le zone B di riserva. L’attuale Sindaco di Marsala, ha ingiustamente contestato il “Piano territoriale paesaggistico dell’ambito 2” (area della pianura costiera occidentale). L’attuale Sindaco di Marsala, quando ha ricoperto la carica di Presidente provinciale, ha predisposto per l’ampliamento e la “rifunzionalizzazione” della storica Via del Sale, S.P. 21, che avrebbe dovuto sconfinare anche nelle zone B della riserva; che lo stesso Sindaco, quando Presidente provinciale si è distinta per le tante deroghe concesse in dispregio al Regolamento della riserva", scrive Antonio Chirco, responsabile del sindacato a Marsala.
Inoltre il Comune di Marsala non ha ancora un piano regolatore, in cui venga specificato cosa si vuole fare con quella zona. Meno male che c’è l’Europa, che a suo tempo decise di inserire lo Stagnone nella Rete Natura 2000.