Partiamo dai numeri. I dati sul traffiico aeroportuale in Sicilia sono molto chiari. Il neonato aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, in un anno di vita ha superato i 150 mila passeggeri. Solo nel 2014 i passeggeri sono stati 90 mila.
A Catania, aeroporto di Fontanarossa, il momento è molto positivo. Secondo i dati di Assaeroporti di aprile, lo scalo etneo registra un ennesimo aumento percentuale con 445.187 passeggeri nazionali (+10,1%); 182.584 passeggeri internazionali (+34,1%) per un totale di 628.659 passeggeri transitati (+15,9%) e 5.159 (+13%) movimenti. In chiaroscuro, invece, i dati che riguardano il Falcone e Borsellino di Palermo dove il segno più si registra solo per i passeggeri nazionali (302.846 a +6,1%). In calo invece i passeggeri internazionali (78.894 a -2,1%) per un totale di 382.660 passeggeri transitati sul capoluogo (+4,1%) per un totale di 3.328 movimenti (-0,9%).
E veniamo a noi. A Trapani. E’ l’unico aeroporto con un costante segno meno, da un po’ di tempo a questa parte. Nello scalo trapanese ad aprile sono stati 103.929 i passeggeri nazionali transitati (-8,2%) e 48.023 i passeggeri internazionali (-27,6%) per un totale di 152.099 (-15,3%). I movimenti sono stati 1.198 (-21,9%).
Numeri inequivocabili, che confermano quanto gli operatori vanno denunciando da tempo: i turisti non arrivano più. Principalmente, il motivo è da ricercare nella rimodulazione dei voli di Ryanair. La compagnia ha cancellato molte rotte internazionali, che sono quelle che principalmente portano i turisti. Mentre prima inoltre c’erano quattro aeromobili che facevano “base” a Trapani, adesso sono tre.
E in tutto ciò a politica che fa? Dopo essersi svenati per chiudere un accordo ai limiti della legalità per non fare andare via Ryanair da Trapani fino al 2019, non c’è un Sindaco, o qualcun altro (il Presidente dell’Airgest Castiglione, o il Presidente della Camera di Commercio Pino Pace) che prenda qualche iniziativa concreta. Anzi, l’unico segno di movimento viene dal Comune di Marsala dove il consiglio comunale ha deliberato di tenere al più presto un consiglio comunale aperto per…. chiedere di cambiare nome all’aeroporto, trasformandolo nell’aeroporto di Trapani - Marsala.
Non capiscono che, stando così le cose, a breve un aeroporto potrebbe non esserci più.
A meno che dietro non ci sia un’operazione netta, chiara: ridurre Trapani -Birgi ad aeroporto satellite di Palermo. Non è un caso che Ryanair da Palermo vola, ad esempio, quattro volte al giorno su Roma - Fiumicino, e da Trapani mai.
Il fatto è, però che qualche mese fa con un'operazione ai limiti della legalità i Comuni del territorio della provincia di Trapani hanno chiuso un accordo molto oneroso con Ryanair per non farla andare via, impegnandosi a versare ogni anno 3.900.000 euro (è questa la cifra completa, comprensiva di quanto mettono Comuni più Camera di Commercio ed Airgest) nell'acquisto di pubblicità sui mezzi Ryanair fino al 2019. Il gioco vale la candela?
Fonti interne a Ryanair, non ufficiali, dicono che finora i Comuni tra l’altro non hanno versato - sono indiscrezioni - un solo centesimo, e oltre i Comuni anche la Camera di Commercio non ha versato quanto pattuito.
Non solo, Ryaniar era stata molto chiara con i rappresentanti di Airgest e dei Comuni: ancora non abbiamo visto nulla, nel prossimo inverno i voli caleranno ulteriormente , con cinque voli al giorno, e saranno per lo più nazionali. Con queste prospettive sia MyChef - che gestisce l’area della ristorazione - che Giunti, e gli altri negozi dell'area aeroportuale sono sul chi vive. “Effettivamente il fatturato è un po’ calato - dice una commessa - e con le prospettive che ci sono in inverno non sappiamo che fare…”.
Ma vale tutto ciò i 3.900.000 euro l’anno che il nostro territorio versa ogni anno alla compagnia sino al 2019? Sono, per cinque anni, quasi 20 milioni di euro. In altre parole, ha senso che i Comuni della provincia di Trapani si svenino per attuare una strategia che, al momento, sembra potenziare Palermo?
Qualcuno deve spiegare come stanno effettivamente le cose. Anche perchè, come spesso accade in queste vicende, molti aspetti non sono chiari, e l’Airgest non rispetta la legge sulla trasparenza. Nel sito ufficiale dell’azienda la sezione sulla trasparenza amministrativa è da anni “in costruzione”. Non è possibile sapere quanto prendano i dirigenti, quali siano i bilanci della società, se ci sono premi particolari per gli amministratori, quali sono le consulenze….