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09/07/2014 07:05:00

Marsala e la Bandiera Blu. Ecco come l'ha vinta: con la pasta con le sarde e mezze verità

Da Nord a Sud ogni anno la Fee conferisce decine e decine di Bandiere Blu. Un riconoscimento sulla qualità del mare, che serve alle amministrazioni pubbliche a lodarsi dei risultati raggiunti, veri o presunti. Perchè, ogni anno, i dubbi sull’attendibilità della Bandiera Blu restano. Con località che a guardarle tutto si può dira ma non che siano proprio “blu”. Legambiente tra tutti è sempre scettica sul vessillo della Fee: “tiene conto di parametri diversi dai nostri - spiega Sebastiano Venneri, responsabile Mare dell’associazione ambientalista - noi con Goletta Verde analizziamo più l’aspetto ambientale delle zone costiere, con la Bandiera Blu si assegna un riconoscimento più all’attività amministrativa”. E il riconoscimento è stato assegnato, come è noto, anche a Marsala quest’anno. Per l’esattezza alla zona del Signorino, per essere ancora più precisi alla zona di mare che va dallo Sbocco al confine con Petrosino.
A Roma, lo scorso maggio, è andata direttamente Giulia Adamo, sindaco di Marsala, a ritirare il vessillo. E venerdì, sempre Adamo, consegnerà ai cinque lidi del tratto di costa “premiato” le Bandiere da far sventolare.

La Bandiera Blu, in realtà, non è proprio un premio. Come ha spiegato a TeleCamere, su Rai Tre, il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, viene assegnata ai Comuni che la richiedono, che si candidano e che rispondono al questionario. Nulla a che vedere con l’analisi dei luoghi tutto tondo fatta da Goletta Verde all’insaputa dei Comuni.
Marsala si è candidata, ha chiesto di partecipare presentando tutta la documentazione richiesta dalla Fee. Si basa tutto su delle autocertificazioni. E l'Amministrazione Adamo ha candidato non una ma due spiagge. Oltre a quella del Signorino a cui è stata conferita la bandiera, era stata candidata anche la zona del “Mediterraneo”, per la zona che va dal Fortino allo Sbocco: bocciata.

Tra i diversi parametri richiesti il Comune di Marsala si è concentrato su tre punti per ottenere il riconoscimento: le iniziative ambientali, i lavori alla rete fognaria, e la raccolta differenziata. Un questionario quello della Fee molto dettagliato. Domande sulla qualità delle acque, sulla depurazione, le fogne, sulle iniziative di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente.

C’è addirittura quello di indicare un piatto tipico tra i quesiti posti dalla Fee per la Bandiera Blu. Risposta dal Comune: Pasta con le sarde alla marsalese. Quella col finocchietto dell’orto.
Tutto, ma non un cenno all’abusivismo edilizio. Non viene chiesto se la costa presenta fenomeni di abusivismo edilizio, di speculazione sull’ambiente. La risposta sarebbe scontata. Perchè la costa marsalese è stata negli anni praticamente violentata dalle costruzioni in riva al mare. L’unico cenno è quello all’erosione. Quella sì, c’è. E ci sono altre informazioni interessanti nella documentazione presentata dal Comune che abbiamo visionato, non per disfattismo, ci mancherebbe.

Ci sono i dati sulle acque, presi direttamente dal sito sito portaleacque.salute.gov.it. I campionamenti effettuati ogni mese dall’Arpa e visionabili sul sito del Ministero non indicano valori superiori al limiti per la balneabilità. C’è da dire, però, che Marsala non è in possesso della certificazione Iso14001 che identifica uno standard di gestione ambientale (SGA). Non è in possesso di registrazione Emas: “è uno strumento volontario creato dalla Comunità europea al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali” . Il Comune di Marsala, inoltre, non ha un programma ambientale. Non è previsto nel regolamento sui capitolati d’appalto criteri di selezione ambientale. Esistono 30 impianti industriali nel territorio, di cui il più vicino al mare dista 2,5 km.

Uno dei requisiti principali per la Fee è quello della Rete fognante, che deve interessare l’80% delle abitazioni che insistono nella zona candidata. Il Comune ha ottenuto un finanziamento per la rete e l’allacciamento alla stazione di pompaggio di Casabianca. Ancora si è alla fase preparatoria, in realtà. Però è bastato alla Fee la presentazione della delibera con cui viene affidato l’incarico della “progettazione definitiva ed esecutiva, dello studio geologico, del coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, della direzione e contabilità dei lavori, relativo alla realizzazione della rete fognante nei Lidi fino alla Stazione di pompaggio di C.da Casabianca, stazione di pompaggio e condotta in pressione”.

Sulla raccolta differenziata sono stati presentati i dati relativi al 2012, e quelli provvisori fino al settembre 2013. Dati che non arrivano attraverso il Mud, il modello unico di dichiarazione ambientale, ma sono dati forniti dall’Ato Tp1 Terra dei Fenici, allora ancora esistente. Dati che parlano di una raccolta totale di rifiuti che supera i 43 milioni di chili. Il Comune da tempo ha inoltre degli accordi siglati con i consorzi Comieco, Corèla, Rilegno, Cial, Consacciaio, Coreve.

Per le iniziative sull’educazione ambientale (che dovevano essere almeno 5) il Comune ha presentato l’istituzione di uno Sportello Verde. L’ iniziativa sul Riuso e Riciclo. C’è anche la pulizia della spiaggetta di Punta Alga, in zona Salinella, che si trova dall’altra parte della città rispetto al Signorino, e che puntualmente viene beccata in stato di degrado. C’è il giro della città in Bici, per la mobilità sostenibile, che però non viene organizzata dall’Amministrazione ma da una ditta privata. E poi l’adesione alla Settimana Europea alla Mobilità. Ci sono anche i Mercatini di Natale, perchè la Bandiera Blu è blu tutto l’anno. La pulizia di Siti Archeologici il 30 aprile 2013. Però adesso il sindaco Adamo non vuole contribuire alla pulizia e alla manutenzione del parco archeologico di Capo Boeo: “datemi la gestione e lo pulisco” è la posizione del sindaco.

Alla sezione “Initiziative sulla sostenibilità ambientale” la Fee chiede se ci sono “Aree naturali sensibili, tratti di costa in cui è presente vegetazione di particolare valore naturalistico, duna sabbiosa”. Il Comune di Marsala risponde di sì, ci sono le dune sabbiose. In realtà sono praticamente degli accumuli di sabbia spinta dal mare che si sono creati a ridosso delle case costruite sulla spiaggia.
A proposito della riqualificazione del territorio e delle iniziative sul decoro urbano l’Amministrazione inserisce il restauro di Palazzo Fici. E poi la riqualificazione di Piazza Matteotti, l’ultima opera inaugurata dall’ex sindaco Renzo Carini. E non solo. C’è anche Porta Nuova, con i giardini della Vittoria. O meglio, i giardini finti, quelli con l’erba sintetica. Ma questo la Fee non lo sa. E poi l’apertura del decumano massimo. E la Fee non sa neanche che da qualche settimana il viale centrale è stato chiuso proprio perchè l’amministrazione non contribuisce alla manutenzione.

La Fee poi chiede se nello strumento urbanistico ci sono delle prescrizioni in materia energetica. Il comune risponde di sì, nel redigendo Piano regolatore. Appunto, eterno redigendo. Visto che da decenni aspetta l’approvazione. Ma neanche questo la Fee lo sa. Si allegano gli atti provvisori sulla Mobilità sostenibile e sul piano di zonizzazione acustico. Sull’energia sostenibile: a Marsala 7 scuole hanno o avranno impianti di energia alternativa installati sui tetti.

Si passa poi ai parchi e alle riserve ambientali. Sul parco archeologico di Capo Boeo, già è stato detto. Una vasta area naturale e di reperti di cui ultimamente l’amministrazione se n’è lavata le mani. Poi c’è la Riserva dello Stagnone, che è dall’altra parte della città rispetto alla zona Bandiera Blu, e che il sindaco vorrebbe gestire a suo piacimento.

Il litorale nel territorio comunale è di 22.733 metri. Con una profondità media di 27.5 metri. La lunghezza della spiagge turisticamente fruibili è di 5.238 metri. La zona di Signorino comprende 2 mila metri di spiaggia, con 5 stabilimenti balneari. Su questa zona il Comune ha dichiarato che le acque reflue sono collegate al sistema fognario urbano, sia per la zona in concessione sia per quella libera. L’Amministrazione ha poi dichiarato che nella zona interessata non sono presenti acque di scarico industriale o urbano che possono compromettere la qualità delle acque. Che la raccolta dei rifiuti avviene ogni giorno. Tra le altre questioni trattate c’è quella dell’utilizzo delle alghe che si accumulano sulla spiaggia in caso di mareggiate. Dove vanno a finire? Vengono spostate solo in caso di “fastidio”? Chiede la Fee, sì risponde l’Amministrazione che però quest’anno ha creato un bel pasticcio. Spinta dall’associazione degli stabilimenti balneari il sindaco Adamo ha emanato una ordinanza di occupazione - che dovrebbe accadere solo in casi di eccezionale urgenza, come per le calamità naturali - sull’area demaniale della Colmata, già malmessa di suo, per andare a depositare le alghe. Infine la Fee, anche se non c’entra nulla con la qualità delle spiagge, chiede una bella ricetta tipica. E qui non poteva mancare la pasta con le sarde. Le bandiere blu, intanto, verranno consegnate ai 5 lidi della zona signorino venerdì, nel corso dell’inaugurazione dell’AMare Fest.