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07/10/2014 06:30:00

Marsala. Il nuovo Tribunale è pronto, ma non va bene. Ecco perchè

Stanze poco illuminate, pilastri fuori posto, aule per le udienze mal realizzate, errori nel progetto. Il nuovo, faraonico, Tribunale di Marsala è pronto, ma non è adatto per le udienze. Nessuno vuole dare l'ok al trasferimento. La struttura è costata 13 milioni di euro. Viaggio in due puntate in un pasticcio alla siciliana...

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E pensare che era venuto pure il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a inaugurare il cantiere. In realtà i lavori erano già cominciati, ma lui ha comunque voluto posare la prima pietra. Una cerimonia solenne, per il nuovo palazzo di Giustizia di Marsala. E un rinfresco costato 20 mila euro, era il 25 luglio 2008.
Oggi, invece, c’è aria di pasticcio all’italiana al nuovo Palazzo di Giustizia di Marsala. Sei anni di lavori, 13 milioni di euro. Avvocati, cancellieri, giudici, e tutto un circondario che aspetta di trasferirsi. Ma il tribunale, nuovo di zecca, non è pienamente adeguato ad ospitare un tribunale. E' questo il paradosso della nuova e imponente struttura di via del Fante. Scarsa illuminazione, molte stanze senza finestre, aule inadatte per tenere le udienze, con pilastri al centro ad ostacolare il “controllo” necessario e la visuale di pubblico e addetti ai lavori.
Da anni tutti chiedevano una nuova struttura, perchè il tribunale di piazza Borsellino (originariamente una scuola) è vecchio e troppo piccolo per ospitare udienze, archivi, cancellerie, e la Procura della Repubblica. Troppo piccolo e anche qualche problema di sicurezza, per una struttura in cui si svolgono delicati processi come quelli ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Addirittura, il giorno del suo insediamento, il presidente del Tribunale, Gioacchino Natoli, rimase bloccato in ascensore.
C’è bisogno di un nuovo tribunale, più grande, all’avanguardia per un circondario come quello di Marsala che copre tutta la zona del Belice, mezza provincia, fino ad arrivare a Castelvetrano. Nel 2007 comincia l’iter, si individua l’area dove far nascere il nuovo palazzo di giustizia. Un area di 14 mila metri quadrati tra via del Fante e corso Gramsci, poco distante dall’attuale palazzo di giustizia. Ora la struttura è quasi pronta. Mancano alcune rifiniture all’ingresso principale, un collaudo definitivo, dettagli. E in un paio di mesi ci si potrebbe trasferire tutti là. Sia la Procura della Repubblica che il Tribunale. Ma c’è qualcosa che non va. Perchè mentre la parte della struttura destinata alla Procura risponde alle esigenze dell’ufficio, è pronta e ci si potrebbe trasferire subito, dove dovrebbe insediarsi il tribunale invece, con le aule per le udienze penali e civili, la cancelleria e tutto il resto, ci sono tutta una serie di pecche progettuali. Errori grossolani al progetto che non sono stati corretti in tempo utile. Come le aule di udienza che sono poco illuminate e al centro hanno dei pilastri. Il problema sorge soprattutto per le udienze dei processi penali. I pilastri al centro di aula sono contro qualsiasi criterio su come sono fatte le aule di tribunale, luoghi in cui, di norma i giudici dal pretorio devono avere contezza di ogni movimento in aula. Per non parlare di stanze - destinate ai giudici - in cui non ci sono finestre. Tutti questi pasticci non sono piaciuti al presidente del Tribunale, Gioacchino Natoli, che non se la sente di trasferire tutti gli uffici e le attività al nuovo palazzo di Giustizia. Prima di lui, l’ex presidente del Tribunale, Mario D’Angelo, vedendo i pasticci che erano stati combinati, non aveva dato il nulla osta a tenere le udienze nella nuova struttura. Le aule in sostanza non sono funzionali all’utilizzo previsto. Adesso si sta pensando a un trasferimento parziale che riguarderebbe la Procura, gli archivi, l’ufficio del Gip, e qualche cancelleria. “Un trasferimento totale genererebbe grossi problemi, anche in termini di sicurezza” ci dicono i pochi che hanno visto da dentro la nuova struttura. Il resto? Rimarrebbe al vecchio edificio, in attesa che vengano sistemate le cose. Gli addetti ai lavori sostengono che si potrebbe risolvere tutto con qualche decina di migliaia di euro, autorizzati dal Ministero della Giustizia, destinando l’aula ad altri scopi e attrezzare un’altra parte per i processi penali collegiali.
C’è da dire anche che quando D'Angelo prima e Natoli dopo si accorsero che nel progetto c’era qualcosa che non andava, gli era stato detto che era troppo tardi e troppo costoso apportare delle modifiche. Il risultato è un tribunale gigante, una struttura importante, ma a mezzo servizio, quasi pronto, non adatto ad essere usato come tribunale, per tenere le udienze, frutto di pasticci e mancati controlli di chi doveva controllare. E un pacco di soldi spesi. Quanti ve lo diciamo domani.