Il cuore nevralgico del Cantiere Navale di Trapani non esiste più. La struttura è ancora lì e anche l'insegna non è stata rimossa, ma gli organi vitali del cantiere sono stati letteralmente strappati via e rubati da ignoti. Nonostante il Cantiere sia inattivo dal 2011, in balia degli agenti atmosferici e di piccoli furti, questi fatti sarebbero abbastanza recenti.
Riporta la data di martedì 27 gennaio, infatti, la denuncia presentata ai Carabinieri dal presidente della Cooperativa Bacino di Carenaggio, Enrico Culcasi. E' in queste pagine che viene descritto il triste scenario in cui verserebbe allo stato attuale il Cantiere Navale. «Qualsiasi forma di materiale elettrico è stata asportata». Alla denuncia sono allegate una decina di fotografie che rappresentano le condizioni della struttura, con le centraline completamente prive dei connettori e i tombini divelti. C'è un vano sotterraneo di 3 mq stracolmo del materiale plastico che avvolgeva i cavi in rame. Poi viene mostrata una lampada collegata ad una batteria da 12v ed un paranco elettrico in grado di esercitare forza per strappare i cavi. «Secondo il nostro parere – afferma Culcasi, che con gli ex colleghi presidia giornalmente dinanzi la struttura – si tratta di un furto perpetrato nel tempo. E' impossibile asportare tutto questo materiale in pochi giorni. Un lavoro del genere lo puoi fare operando giornalmente per un mesetto». In effetti la denuncia di Culcasi non sarebbe la prima. Da oltre un mese, sospetti analoghi, erano stati raccolti in un altro esposto firmato dal curatore fallimentare della Satin, l'avvocato Luigi Toscano Pecorella. «Secondo le nostre valutazioni – continua Culcasi - il danno ammonta a diverse centinaia di migliaia di euro e per far ripartire il Cantiere bisognerà ricostruire l'intero impianto».
Uno scenario inquietante che, in attesa di valutazioni ufficiali, potrebbe rivelarsi una vera insidia per il futuro assegnatario dell'area. Allo stato attuale dunque diventa ancora più complicato immaginare cosa ne sarà dei Cantieri Navali che già lo scorso anno si erano visti privare parzialmente di un piccolo segmento demaniale. Infatti, in base ad una richiesta presentata dalla Scs di Figliomeni e sottoscritta da altri cinque operatori portuali, è stata modificata la destinazione d'uso della Banchina Isolella Sud. Si tratta della zona in cui soggiornava la nota Marettimo M che in base ad un provvedimento della Capitaneria di Porto a firma dell'ex comandante Russo, dal settembre 2013 sarà parzialmente destinata al traffico commerciale. In attesa che qualcuno salvi il Cantiere Navale.
Marco Bova