Non si tralascia nessuna ipotesi, si seguono tutte le piste che possano portare a definire il movente, o quanto meno il contesto, del duplice omicidio avvenuto la notte tra martedì e mercoledì nelle campagne tra Marsala e Mazara. Le vittime sono due tunisini di 25 e 31 anni, che saltuariamente lavorano nelle campagne del Marsalese. I due sono stati freddati mentre si trovavano a bordo di uno scooter. Un unico colpo di fucile a canna mozza che ha raggiunto prima il conducente all'altezza dell'addome, lo ha oltrepassato e poi colpito il passeggero. Entrambi sono praticamente morti sul colpo. I corpi sono stati rinvenuti intorno alle 4 di ieri mattina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Petrosino, che dipendono dal comando di Marsala. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Anna Cecilia Sessa.
Ieri mattina sul luogo dell'agguato c'era un gran via vai, soprattutto di connazionali delle due vittime. Bocche cucite tra loro, che conoscevano le vittime. Si sono riuniti sul posto a piangere i connazionali uccisi, davanti la macchia di sangue ancora fresco.
Gli inquirenti mantengono il riserbo sulle generalità delle due vittime. In queste prime fasi di indagine è difficile ricostruire il movente e il contesto che ha portato all'agguato. Il luogo, il metodo di esecuzione, potrebbe far pensare ad un regolamento di conti. Ma quali conti? Questioni di lavoro, questioni sentimentali, questioni di denaro? Le due vittime fanno parte della sempre più consistente comunità nord africana che vive nelle zone di Santo Padre delle Perriere e Strasatti. Una comunità ben integrata nel territorio. Ma spesso in questo contesto ci sono storie di capolarato, di sfruttamento del lavoro. Di condizioni di vita disagiate. Il luogo del delitto è una zona totalmente isolata, pieno di rifiuti di ogni genere, frequentato spesso da prostitute.