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09/07/2015 06:30:00

La lite, l'inseguimento, le fucilate. Così sono stati ammazzati i due tunisini a Marsala

 Una lite, nata per questioni di donne, come nei più classici racconti di criminalità siciliana. Poi l’inseguimento, fino al posto sperduto, due colpi di fucile e due morti in terra. E’ stata ricostruita in meno di un mese la dinamica del duplice omicidio del 3 giugno scorso in contrada Samperi a Marsala, nei pressi dell’ex cantina Concasio, in cui rimasero uccisi due giovani tunisini, Ali Essid e Rafik El Mabrouk. I carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e della compagnia di Marsala hanno arrestato per il duplice omicidio il 40enne marsalese Domenico Centonze, pastore, con precedenti di polizia. E che gli inquirenti, ieri, in conferenza stampa, hanno definito della stessa “stirpe” dei Centonze affiliati alla famiglia mafiosa di Marsala.
Ma qui, in questa storia di donne e violenza, la mafia non c’entra nulla, se non la somiglianza nell’esecuzione con quelle tipicamente mafiose. Il movente, dicevamo, passionale.



 

I carabinieri, nelle loro indagini, pur avendo sentito decine di testimoni, hanno dovuto sbattere contro una scarsa collaborazione da parte di chi sapeva ma non forniva indicazioni utili. Per fortuna nella tasca dei jeans di uno dei due cadaveri c'erano ancora i biglietti di ingresso di un night club, il Las Vegas, a Mazara, poi chiudo perchè non aveva i documenti in regola, non distante dal luogo del duplice omicidio. Lì le due vittime avevano passato la notte. E' stato interrogando clienti e personale del night che i carabinieri hanno scoperto che c'era stata una violenta lite tra Centonze e Rafik El Mabrouk. Tutto nasceva dal fatto che il tunisino stava corteggiando una delle ballerine del night che accompagnava Centonze con la quale si erano scambiati anche i numeri di telefono. Da qui la rabbia di Centonze, che prima ha cacciato fuori dal locale il ragazzo con il suo sfortunato amico, e poi li ha inseguiti in auto mentre loro si davano alla fuga in motorino. Arrivati alla Concasio l’auto si affianca al motorino dei due tunisini, Centonze, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prende il fucile e spara due colpi in rapida successione. I due muoiono sul colpo, vengono ritrovati la mattina dopo accasciati in una pozza di sangue, quasi abbracciati. Durante la perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Centonze sono state rinvenute diverse munizioni da caccia caricate a pallettoni, alcune delle quali compatibili con quelle utilizzate per assassinare i due tunisini. Altro elemento fondamentale per la svolta nelle indagini è stato l’aver trovato una telefonata che ci sarebbe stata tra la ballerina del night e Rafik, un paio d’ore prima della morte. I due tunisini vivano nel quartiere di Strasatti, lavoravano come pastori, ed erano in possesso del permesso di soggiorno. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dal procuratore Alberto Di Pisa e e dal sostituto Anna Cecilia Sessa, continuano ancora allo scopo di ricercare ogni altro utile elemento, mentre un altro soggetto risulta tuttora indagato per concorso in omicidio.