E' esplosa la protesta dei lavoratori dell'Ato Belice Ambiente che dallo scorso aprile non percepiscono lo stipendio compresa la 14esima mensilità. Come ha reso noto la Funzione pubblica Cgil, i circa 350 lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia radunandosi a Santa Ninfa nella sede della società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in undici comuni della Valle del Belice.
Alla base del mancato pagamento degli stipendi ci sono le inadempienze dei comuni che, ad oggi, non hanno versato all'Ato Tp2 le somme dovute per il servizio di raccolta dei rifiuti. Tra i comuni inadempienti ci sono anche le amministrazioni capofila di Mazara del Vallo e Castelvetrano che - rispetto al prospetto fornito, nel corso di un incontro in Prefettura, alla Funzione pubblica Cgil dalla Commissaria straordinaria della Belice Ambiente Sonia Alfano – hanno rispettivamente un debito per fatture mai liquidate di 3 milioni e mezzo e circa 4 milioni di euro.
“Se i Comuni avessero versato le somme in tempo utile – ha detto il segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil Vincenzo Milazzo – oggi non ci ritroveremmo in questa situazione che rischia di compromettere seriamente l'attività lavorativa degli operatori e del personale amministrativo determinando disagi ai cittadini”.
La Funzione pubblica Cgil esprime forte preoccupazione anche per i pignoramenti che continuano ad arrivare da parte dei fornitori alla Belice Ambiente.
“Il rischio – ha detto il segretario Milazzo - è che la società vada in default. Rivolgiamo un appello ai Comuni debitori e alla Belice Ambiente affinché trovino una soluzione per assicurare le retribuzioni ai dipendenti”.
Intanto la Funzione pubblica Cgil, insieme alla Cisl e alla Uil, ha chiesto un incontro urgente al Prefetto di Trapani.