La Guardia di Finanza di Alcamo, in provincia di Trapani, ha individuato e sequestrato una discarica abusiva di rifiuti pericolosi e una piantagione di canapa indiana composta da 50 piante.
Le indagini delle Fiamme Gialle, svolte con l'ausilio dei funzionari dell'ARPA di Trapani e di personale del Comune di Alcamo, hanno consentito di individuare e sequestrare un'area privata della superficie di 2.500 mq circa recintata ed interamente adibita a discarica di rifiuti pericolosi, in prevalenza amianto miscelato a materiale da risulta. Tale operazione ha consentito di porre termine alle azioni di scarico di rifiuti in un'area densamente abitata, scongiurando l'inquinamento del suolo e conseguentemente delle falde acquifere.
Cinque persone sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Trapani. Gli stessi militari sono riusciti a scoprire, in prossimità della medesima area, una rigogliosa piantagione di canapa indiana nascosta da una fitta vegetazione, con 50 arbusti di altezza variabile tra 1,5 e 2 metri che sono stati posti sotto sequestro.
Il responsabile della coltivazione, un quarantenne di origini alcamesi, è stato denunciato a piede libero.
ODISSEA. Fiumi di droga dall'Albania per rifornire gruppi criminali e mafiosi catanesi. Sono quindici le persone arrestate in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania: italiani e albanesi accusati di traffico internazionale di stupefacenti.
L'indagine, denominata "Odissea" e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Guardia di finanza su delega della Dda etnea, ha preso le mosse dall'operazione "Reset" che nel 2013 ha smantellato il "gruppo della stazione", con l'arresto di 24 persone per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, rapina, usura, armi e droga. I finanzieri hanno individuato ulteriori gruppi dediti al traffico illecito di marijuana in tutta la Sicilia orientale, con in comune i fornitori. Le indagini hanno permesso di accertare l'esistenza di due organizzazioni criminali, composte per lo piu' da albanesi, che, pur domiciliati stabilmente in Italia, riuscivano a garantire, grazie a costanti contatti con propri connazionali, la fornitura di ingenti quantitativi di marijuana. Il primo dei gruppi criminali ha base nel Lazio, il secondo e' attivo tra le province di Catania e Ragusa. I carichi di stupefacenti dall'Albania erano per lo piu' diretti a due organizzazioni criminali catanesi e, in particolare, al "gruppo della stazione" e al clan capeggiato da Paolo Di Mauro, esponente di spicco della famiglia mafiosa "Pillera", deceduto nell'aprile 2014. L'indagine - avviata nel 2012 sotto la direzione della locale Dda - ha gia' portato all'arresto, in flagranza di reato, di 19 trafficanti nonche' al sequestro di oltre 3.500 chili di marijuana, del valore di 70 milioni di euro. Delle 15 misure cautelari, tre dispongono gli arresti domiciliari): dieci soggetti sono organici ai due gruppi criminali italo-albanesi responsabili dell'importazione dello stupefacente dall'Albania; due sono legati al "gruppo della stazione", i restanti tre a Di Mauro.
Gli arrestati sono Giancarlo Galatello, 51 anni, Oresti Mufali, albanese, 33 anni, Gabriele Soagnoli, romano, 40 anni, Domenico Bottino, catanese, 50 anni, Albert Shqau, albanese, 31 anni, Erion Mucaj, albanese, 34 anni, Emir Baja, albanese, 46 anni, Jodian Shametaj, albanese, 25 anni, Emiliano Shametaj, albanese, 28 anni, Gentian Hoxhaj, albanese, 35 anni, Fatjion Hoxhai, 28 anni, Erson Zuka, albanese, 31 anni. Ai domiciliari, con braccialetto elettronico Maria Grazia Pastura, catanese, 44 anni, Francesco Gatto, catanese, 50 anni e Salvatore Franco, catanese, 36 anni.