Una vecchia conoscenza di forze dell’ordine e magistratura, il 55enne pregiudicato e tossicodipendente marsalese Salvatore D’Antoni, è stato condannato dal Tribunale di Marsala a due anni e tre mesi di carcere per detenzione, a fini di spaccio, di sostanze stupefacenti (hashish e marijuana). A difendere D’Antoni, attualmente ai “domiciliari”, è stato l’avvocato Arianna Rallo, che comunque esprime soddisfazione per l’esito del processo, considerato che il pm aveva chiesto una condanna ben più severa (sei anni di carcere) e che i giudici, accogliendo la sua tesi, hanno considerato il fatto di “lieve” entità. “La sentenza – dichiara, infatti, l’avvocato Arianna Rallo - ha confermato l'assunto difensivo, considerato che il fatto rientra tra le condotte che la normativa qualifica come di lieve entità”. Il processo è scaturito dall’arresto effettuato dalla polizia lo scorso 9 aprile nei pressi dell’Oviesse. Qui, secondo l’accusa, D’Antoni aveva appena ceduto dosi di droga a tre giovani, che poi al processo hanno detto di non conoscere il nome del loro fornitore… L’arresto, spiegò la polizia, scattò dopo una serie di controlli e appostamenti effettuati nelle strade e nelle piazze del centro cittadino a seguito di esposti e denunce. Dopo l’arresto, naturalmente fu perquisita l’abitazione del pregiudicato. E qui, gli agenti trovarono circa cento dosi di hashish e marijuana, nonché materiale per il confezionamento delle dosi. Sempre per spaccio di stupefacenti, Salvatore D’Antoni era stato condannato (allora a due anni e mezzo) dal Tribunale di Marsala nel febbraio 2002 a conclusione del processo scaturito dall’operazione antidroga ''Party'', nella quale, il 21 settembre del 2000, rimasero coinvolti 24 presunti spacciatori marsalesi, quasi tutti già pregiudicati.