Gaspare Giacalone, Sindaco di Petrosino, parliamo del Baglio Basile. Una vicenda giudiziaria colossale che ha portato al sequestro di beni per 127 milioni di euro all'imprenditore Michele Licata. Una vicenda che lei conosce bene, perchè l'ha seguita da vicino. Ma il Baglio Basile com’è, è abusivo?
No, allo stato attuale non è assolutamente abusivo. Diciamo che c’è tra l’Ufficio Urbanistica e chi rappresenta la proprietà in questo momento, un percorso formale per chiarire diversi aspetti.
Sono molte o poche le cose da chiarire?
Sono moltissime.
In questi anni di carte in regola ce ne sono state poche.
Sì, confermo. Sono vicende che verranno fuori, che renderemo pubbliche e di cui daremo tutti i dettagli con la massima trasparenza perchè riguardano questioni d’interesse di tutta la collettività.
Sono diversi gli aspetti da approfondire. Uno riguarda l’impatto ambientale, perché le vicende del Baglio Basile riguardano Torrazza e altre zone, e un altro è quello dei tributi, perchè ci sono tante tasse non pagate, si parla di due milioni di euro.
C’è un altro aspetto che riguarda quello edilizio–urbanistico che va assolutamente chiarito, perché, ad esempio, noi, non solo ci ritroviamo con dei pagamenti arretrati mai effettuati, ma ci sono delle situazioni in cui siamo prossimi allo zero, con nessun pagamento. L’altra questione è che ci sono dei conteggi che vanno rifatti, perché abbiamo visto che le superfici dichiarate erano fortemente inferiori.
Di quanto, del 30 – 40% in meno?
No, stiamo parlando del 300 – 400%.
Addirittura.
In questo momento è tutto in discussione con chi rappresenta la proprietà, però parliamo di cose abbastanza importanti e delicate che vanno chiarite e affrontate.
E' importante l'aspetto del debito delle aziende di Licata con i Comuni di Marsala e Petrosino. Abbiamo sollevato più volte la questione del consigliere comunale di Marsala, Pino Cordaro, che è consuocero di Licata, il cui figlio è indagato in questa vicenda. Da parte del PD di Marsala, del sindaco Di Girolamo e anche del deputato Antonella Milazzo su questa vicenda si chiosa dicendo: "Non c’è nulla di penale per il nostro consigliere comunale che è bravissimo, fa bene il suo dovere in commissione bilancio, ma non significa nulla e non c’è nessuna increspatura". Lei, invece, cosa pensa, c’è un minimo di increspatura politica sulla vicenda?
Io su questo sono chiarissimo, non ci giro attorno con le parole, per me è un caso politico enorme. Per me è una cosa assolutamente insormontabile. Ed è questa la ragione che spiega le mie resistenze a dire, sono vicino al PD piuttosto che a questo e a quell’altro partito.
Cioè, spieghi meglio.
Perché con chi rappresenta un partito e parla questo linguaggio, io non posso avere percorsi di collaborazione o di intesa, perché, al di là di quello che dice la legge, il garantismo e tutto quello che vogliamo, dobbiamo capire una volta per tutte, specialmente in una terra difficile come la Sicilia, che dobbiamo iniziare finalmente a parlare di etica della politica, e siccome nessuno è indispensabile in politica, ci sono delle persone che possono benissimo fare altri percorsi. In politica, non solo bisogna essere onesti - sto citando Pertini – ma bisogna anche apparire onesti, e certe persone possono rimanere dove sono. Nel caso specifico, devo dire, non solo alcuni rappresentanti del PD, ma chi ha oggi delle responsabilità amministrative, erano perfettamente a conoscenza di certi legami che oggi voi sollevate, perché sono stato io stesso a dire come stavano le cose, ma hanno fatto un scelta precisa.
Lei dice, io li avevo avvisati. Hanno sottovalutato la portata dei suoi avvisi?
Hanno fatto una scelta ben precisa. Ognuno decide come vuole. Per quanto mi riguarda io sono convinto che bisogna dare dei segnali assolutamente diversi e virtuosi. Io ho letto quello che ha scritto il prof. Nino Rosolia.
Sì, Rosolia ha fatto un parallelo tra i Fina e Licata, due storie imprenditoriali completamente diverse.
Credo che sia una delle riflessioni politiche più lucide e davvero da cornice che mi sento di condividere, perchè parla in termini molto chiari di quello che è il concetto di etica della politica. Noi abbiamo una responsabilità, dobbiamo distinguere quelli che sono gli esempi virtuosi da quelli che sono gli esempi da cui dobbiamo stare lontani. Io proprio perché l' avevo percepito, e avevo una visuale diversa, non sono mai andato a cena in nessuna delle strutture del gruppo Licata, mai, e ho rifiutato tante altre occasioni e inviti. E’ una scelta ben precisa, dobbiamo dare dei segnali e dobbiamo dire da che parte stiamo. Nino Rosolia lo ha detto in maniera molto chiara.
Lei dice che quello di Rosolia è il contributo più importante dal punto di vista politico dato su questa vicenda, la cosa che preoccupa è che in realtà è l’unico contributo, nel senso che a guardarci intorno, su questa vicenda che è enorme, è un caso nazionale, i partiti sfuggono alle responsabilità, nessuno parla.
Chi ha parlato di questa vicenda? Li riesco a contare sulle dita di una mano senza utilizzarle tutte. Ne ha parlato la mia amministrazione, rappresentata dalla mia persona e dal presidente del Consiglio Comunale Francesco Zichittella e poi il movimento cittadino ProgettiAmo Marsala. Siamo stati gli unici a prendere posizione pubblica, per il resto è stato silenzio totale, ma di questo avremo occasione di parlarne perchè la vicenda Licata non si chiude qui, non è finita qui, ne sono convinto, straconvinto.
In che senso non si chiude qui?
Ci saranno altri aspetti che verranno fuori e ne parleremo, ed io quel giorno parlerò anche di chi sta in silenzio, di chi ha avuto le sue compiacenze, di chi è amico, e di chi ha saputo, invece, tenere la schiena dritta.