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14/01/2016 06:25:00

Pantelleria. Dammuso abusivo, Riesame conferma il sequestro

 I sigilli non saranno tolti. Il Tribunale del Riesame ha, infatti, respinto la richiesta di dissequestro avanzata dai legali della difesa per il dammuso, secondo l’accusa “abusivo”, in fase di realizzazione in contrada Mursia, a Pantelleria, di proprietà di Bice Loredana Pineda, 44 anni, nata a Pantelleria ma residente a Marsala (è moglie di un luogotenente dei carabinieri in servizio alla Compagnia marsalese). Il sequestro (poi convalidato dal gip Francesco Parrinello) era stato disposto dalla Procura di Marsala, secondo la quale quei muri a secco non erano i ruderi di un vecchio tipico edificio dell’isola, ma semplicemente la protezione frangivento di un antico giardino. La decisione del Riesame costituisce, naturalmente, un importante punto a favore della Procura. L’avvocato Stefano Pellegrino, legale della Pineda, comunque non si arrende. “Stiamo provvedendo – dichiara, infatti, il legale – con una consulenza tecnica per dimostrare la regolarità della licenza edilizia e della documentazione sulla base della quale questa è stata rilasciata”. Intanto, il Comune di Pantelleria potrebbe valutare se revocare, in autotutela, la concessione. In attesa degli sviluppi dell’indagine, che Alberto Di Pisa ha voluto portare a termine prima di andare in pensione. La concessione edilizia era stata ottenuta grazie anche alle dichiarazioni, secondo l’accusa “false”, di due anziani parenti della Pineda allegate al progetto di “ristrutturazione” presentato al Comune di Pantelleria e alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali. I lavori furono avviati nel 2010 e tutto sarebbe filato liscio se, alla fine del 2015, non fosse intervenuta la Procura della repubblica di Marsala, in quel momento ancora diretta da Alberto Di Pisa, che ha voluto vederci chiaro. Da un primo esame degli atti e dei documenti presentati dalla proprietaria e delle autorizzazioni rilasciate da Soprintendenza e Comune, sembrava che tutto fosse in regola. Ma dopo gli interrogatori degli anziani proprietari di case e terreni limitrofi, si è scoperto che i ruderi oggetto dell’approvata ristrutturazione non sarebbero stati altro che i resti di un giardino pantesco! Ciò è stato confermato anche dal consulente tecnico del pubblico ministero. Accertata, quindi, la illiceità, almeno secondo l’accusa, della realizzazione e considerato che i lavori edili erano ancora in corso, la Procura di Marsala ha disposto il sequestro preventivo d'urgenza del “manufatto”, ormai quasi completato. Sequestro, eseguito dal distaccamento del Corpo Forestale di Pantelleria, poi convalidato dal gip Francesco Parrinello. E così, per l’ "artificiosa" realizzazione di un dammuso, sono stati iscritti sul registro degli indagati per truffa, falso, abuso edilizio e deturpamento di bellezze naturali la proprietaria, Bice Loredana Pineda, di 44 anni, il progettista, l’ingegnere Antonello Ferrante, di 54 anni, i due anziani che rilasciarono la “falsa dichiarazione”, Francesco e Giovanna Pineda, rispettivamente 83 e 92 anni, e il dirigente del VI Settore del Comune di Pantelleria che ha rilasciato la concessione edilizia, l’ingegnere Gaspare Inglese, di 39 anni. Successivamente, però, sarebbero stati rimossi i sigilli per continuare i lavori (copertura di alcuni tetti). Così, a seguito di accertamento di Corpo Forestale e Guardia di finanza di Pantelleria, per violazione dei sigilli sono indagati sia la proprietaria del realizzando dammuso che il fratello, il 51enne Bartolomeo Pineda, abbastanza conosciuto sull’isola in quanto proprietario di una nota discoteca.