“Il cadavere venne spostato dal punto in cui la vittima fu travolta”. Lo ha affermato il consulente tecnico della Procura Luigi Simonetto nel processo che a Marsala vede imputato, per omicidio colposo, il 44enne Vincenzo Patti, che il 20 agosto 2013 era ai comandi della macchina vendemmiatrice che, secondo l’accusa, avrebbe travolto l’anziano agricoltore petrosileno Pietro Pipitone, padre di Salvatore Pipitone, ex assessore nella giunta municipale del sindaco Biagio Valenti. Dopo il tragico incidente, era stato indagato Massimo Pipitone, figlio minore della vittima, che quel giorno guidava il camion utilizzato per il trasporto dell’uva. Poi, però, a seguito della perizia di Luigi Simonetto, la posizione del giovane, difeso dall’avvocato Ignazio Bilardello, fu archiviata. E contestualmente avviato il procedimento a carico di Patti, difeso dall’avvocato Carlo Ferracane. “Escludo – ha inoltre affermato Simonetto nell’ultima udienza del processo - che sia stato l’autocarro del figlio della vittima a schiacciare questa contro i pali e i fili di ferro del vigneto”. Lo scorso 6 novembre, in aula, Massimo Pipitone affermò: “Quando vidi il corpo di mio padre a terra, la strada in terra battuta accanto il vigneto era stata spazzata, con le mani o i piedi, come per eliminare le tracce del passaggi di mezzi, che prima invece c’erano”.