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06/02/2016 08:45:00

Diffamazione a Vaccarino. Processo a Calcara, sentiti in aula due giornalisti

 I giornalisti del Giornale di Sicilia Umberto Lucentini e Francesca Capizzi sono stati ascoltati come testimoni nel processo che davanti il giudice monocratico di Marsala Bruno Vivona vede imputato l’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara, accusato di diffamazione in danno dell’ex sindaco Dc di Castelvetrano Antonio Vaccarino. Lucentini e Capizzi, infatti, il 19 gennaio 2011, erano presenti al dibattito sulla legalità svoltosi al Teatro “Selinus” durante il quale Calcara e Vaccarino, antichi nemici (il primo accusò il secondo di fatti molto gravi), si “beccarono” con notevole vigore dialettico, tanto che a un certo punto il moderatore (il giornalista Gianfranco Criscenti) fu costretto a chiudere l’incontro, al quale Calcara fu invitato, come relatore, dal presidente dell’Antiracket di Trapani, Paolo Salerno. Vaccarino contestò, sostanzialmente, a Calcara il diritto a parlare sul tema della legalità. “Invettive e offese furono reciproche” afferma l’avvocato Antonio Consentino, difensore di Calcara. “Io ero in platea - ha dichiarato Lucentini - e le voci dei due si accavallavano: ognuno contestava all’altro la titolarità morale a parlare in quella sede. Ma la notizia, quel giorno, era la mancata presenza degli studenti per decisione dei vertici degli istituti scolastici”. La Capizzi, invece, ha affermato: “Ho assistito al diverbio, ma non ricordo le parole. Ricordo, però, che Vaccarino disse che il preside Fiordaliso aveva fatto bene a non far partecipare gli studenti”. Nel processo, Vaccarino si è costituito parte civile. Ad assisterlo è l’avvocato Giovanni Gilletta. Nella prossima udienza, fissata per il prossimo 6 maggio, verranno ascoltati pure l’ex procuratore aggiunto della Dda di Palermo Antonio Ingroia e il giornalista marsalese Giacomo Di Girolamo, anche loro presenti al dibattito svoltosi al Selinus.  Nella precedente udienza del processo, Calcara aveva dichiarato: “Ho solo reagito alle provocazioni di Vaccarino, che si alzò dal suo posto in sala e distribuì volantini sui quali era scritto che non poteva essere consentito a un assassino di tenere lezioni di legalità”. Calcara manifestò, inoltre, sorpresa per la presenza di Vaccarino, condannato per traffico di droga internazionale. Vaccarino, da parte sua, replicò che Calcara non era un pentito credibile.