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24/02/2016 10:45:00

Petrosino. Il caso Torrazza. Michele Licata a processo per il lido abusivo

 Il caso del lido abusivo sulla spiaggia di Torrazza, a Petrosino, finisce in tribunale. E' stato, infatti, rinviato a giudizio Michele Licata, imprenditore di Marsala destinatario di un sequestro per 127 milioni di euro ad ottobre per truffa ed evasione fiscale, e al centro di diverse vicende legate all'ambiente ed alla speculazione edilizia a Petrosino.
Quello del lido di Torrazza è stato il primo guaio giudiziario che ha aperto il dossier sui reati ambientali per l'imprenditore del settore turistico.
Nel 2011 Licata riesce ad ottenere il via libera dal Comune di Petrosino per costruire un lido stagionale nella parte di spiaggia che ricade nei terreni acquistati mesi prima dalla sua società, la Roof Garden Srl. Il lido doveva avere la caratteristica di stagionalità, ma così non era. Allora a novembre 2012 i carabinieri e i vigili urbani sequestrano, su disposizione della Procura marsalese, il lido. Due anni dopo arriverà la demolizione, dopo una trafila giudiziaria infinita.
Licata ora è finito sotto processo, il dibattimento si tiene davanti il giudice monocratico Matteo Torre, ed è relativo alle violazioni ambientali contestate nel caso del lido Le Torrazze. Un lido che, appunto, doveva essere costruito con materiali scomponibili ma che in realtà era vatto di cemento e pilastri portanti che non rispettavano proprio la caratteristica di “stagionalità”. Per questo è arrivato il sequestro e il successivo ordine di demolizione. Con Licata sono imputati anche Vito Salvatore Fiocca, camionista, e Pietro Biondo, trattorista.
La vicenda del lido è stata la prima a far esplodere il caso Torrazza. Un'area che ricade in una zona protetta, quella dei Margi, che Licata riuscì a comprare, lotto dopo lotto, con l'intenzione di farci un grande centro turistico con tanto di campo da golf e guest house e albergo. Il tutto però aveva le false spoglie di un oleificio. Per questo, nel 2013, ci fu il sequestro dell'intera area da 18 ettari con l'accusa per abusivismo edilizio e lottizzazione abusiva. Il lido non era altro che il primo tassello che l'imprenditore marsalese voleva mettere nel suo puzzle della operazione del grande centro turistico.
La vicenda è stata seguita con attenzione dall'amministrazione comunale di Petrosino che si è opposta sin dal suo insediamento alla privatizzazione della spiaggia di Torrazza, il Comitato “Torrazza Libera”, e il circolo Legambiente. La spiaggia di torrazza, infatti, per metà ricade in aree private. E ci sono due procedure aperte per ridefinire anche a livello burocratico il principio che la spiaggia deve essere libera, e non privata.