E’ slittata al 15 marzo la sentenza nel processo con rito abbreviato al 69enne marsalese Francesco Lo Grasso per il tentato omicidio di Patrizia Paganelli. Prima di decidere, infatti, il giudice delle udienze preliminari Annalisa Amato vuole esaminare meglio l’intera vicenda. Innanzitutto, ha chiesto ai carabinieri di vedere da vicino il bastone con cui la vittima è stata picchiata e poi vuole ascoltare la Paganelli. La deposizione di quest’ultima è prevista per il 15 marzo. Per Lo Grasso, il pm Facciotti ha già chiesto la condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere. Poi, le parti civili, rappresentante dagli avvocati Stefano Pellegrino e Salvatore Fratelli, hanno chiesto un risarcimento danni complessivo di 200 mila euro: 100 mila per la Paganelli, 50 mila ciascuno per il marito e il figlio. Patrizia Paganelli fu ripetutamente colpita alla testa con una spranga. Il fatto è accaduto in contrada Berbaro il 3 agosto 2015. Motivo scatenante della feroce aggressione sarebbe stata una disputa sul diritto a parcheggiare l’auto in uno spiazzo accanto le rispettive abitazioni. Paganelli e Lo Grasso sono, infatti, vicini di casa. Dopo il fatto, Lo Grasso fu posto agli arresti domiciliari in un’abitazione diversa e lontana dalla sua. Ciò per evitare ogni contatto con la Paganelli, alla quale i medici del Pronto soccorso dell’ospedale “Borsellino” diagnosticarono ferite giudicate guaribili in almeno 30 giorni. Dopo l’aggressione fu la stessa giornalista a raccontare, su facebook, l’accaduto. “Oggi hanno tentato di uccidermi – scrisse - otto colpi in testa con una spranga di ferro. Ho urlato disperatamente per chiedere aiuto ma non è uscito nessuno, se non arrivava mio genero a salvarmi sarei morta”.