Il Tribunale di Marsala ha condannato a un anno e tre mesi di reclusione ciascuno per truffa due persone processate con l’iniziale accusa di estorsione. La minaccia sarebbe stata: “Hai addosso il malocchio, se paghi te lo facciamo togliere”. Vittima: la titolare di un bar-paninoteca di Mazara. I due condannati sono Marco Buffa, 42 anni, di Petrosino, e Antonino Manciaracina, di 50, di Mazara. Per loro il pm Trainito aveva invocato una condanna a un anno e mezzo di carcere e 800 euro di multa, ipotizzando la truffa attraverso “azioni volte a ingenerare il timore di un pericolo immaginario”. E’ stato, infatti, il pm a chiedere la derubricazione dell’accusa da estorsione in truffa. Vittima di Marco Buffa (nel maggio 2007 arrestato nell’operazione antimafia “Black out”) e Antonino Mangiaracina è stata la mazarese Maria Eusebio, che per paura, spiega il legale di parte civile, avvocato Antonella Figuccia, ha pagato, “impegnando anche una collana d’oro del marito e attingendo a denaro che la figlia aveva avuto in regalo”. “Ti faremo chiudere il locale” sarebbe stata la minaccia. Un giorno, Manciaracina avrebbe fatto finta di sentirsi male dentro il suo locale per poi convincerla che “c’erano gli spiriti”. A un certo punto, però, per fortuna, la vittima ha capito quelle che le stava accadendo. “Tutta Mazara ha riso di me” ha detto quando è stata ascoltata nel processo. A difendere i due imputati sono stati gli avvocati Luisa Calamia e Marilena Messina. “Nessun cliente del locale – ha affermato quest’ultima – ha assistito a minacce”. Luisa Calamia, intanto, preannuncia appello. Come pure, per ragioni opposte, l’avvocato Figuccia. “E’ stata estorsione, non truffa” insiste il legale di parte civile.