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08/03/2016 06:30:00

Casi giudiziari e disservizi. Sempre più in crisi la sanità a Marsala

Tra casi di sospetta malasanità che finiscono in tribunale, alle proteste dei cittadini per le lunghe code ai pronto soccorsi.
La sanità in provincia di Trapani non se la passa bene, nonostante le rassicurazioni di Asp e dell’Assessore alla Sanità Baldo Gucciardi.
Tra liste d’attesa lunghissime al pronto soccorso, reparti che vengono depotenziati, l’ospedale di Marsala, ad esempio deve fare i conti anche con casi giudiziari che scuotono il mondo medico. Un ospedale che da oltre sei mesi è senza dirigente amministrativo, dopo la sospensione, confermata nelle scorse settimana per altri sei mesi, della dirigente Maria Concetta Martorana, per il caso Tutino. Il camice bianco, medico personale del governatore siciliano Rosario Crocetta, aveva omesso di attestare nelle schede operatorie da lui redatte che a due interventi di chirurgia estetica aveva partecipato un medico non autorizzato. La dottoressa Martorana pur essendo al corrente di queste "irregolarità" non aveva azionato alcuna procedura disciplinare nei confronti di Tutino e si era resa responsabile di "inerzia mantenuta dopo essere venuta a conoscenza dei fatti".
Un caso simili a quello in cui sono incappati di recente altri due medici in servizio presso l’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala. Si tratta di Salvatore Pedone e Guglielmo Sirna Terranova, dipendenti dell'Asp di Trapani e in servizio all'Ospedale marsalese.
L'inchiesta coinvolge una delle cliniche più rinomate di Palermo, la Macchiarella. A finire sotto indagine sono Biagio Macchiarella, socio della clinica convenzionata e accreditata dal Sistema sanitario nazionale, Giovanni Barbaro, il direttore sanitario della struttura, i due medici di Marsala, e il chirurgo plastico Antonio Tateo, originario di Bari, residente a Pavia, associato a studi privati da Bergamo a Marsala.
L'ipotesi di reato avanzata dalla Procura di Palermo, dopo un blitz dei Nas durato 10 ore, è di false attestazioni in cartelle cliniche.
Tutto nasce nel 2014, quando il chirurgo Tateo sottoscrive un contratto con la clinica Macchiarella per poter disporre della sala operatoria per interventi di chirurgia estetica in intramoenia. Tutto regolare, perchè la chinica è autorizzata dall'assessorato alla Sanità. In sala operatoria, però, secondo quanto scoperto dalla Procura, durante un intervento di ricostruzione del seno, c'erano anche i medici Sirna Terranova e Pedone, che però non avevano la liberatoria da parte dell'Asp di Trapani. I loro nomi infatti non risultano nella cartella clinica della pazienta. Interrogati dai Nas i due medici hanno risposto: "Eravamo liberi e siamo venuti a Palermo".
E la Procura di Palermo adesso dovrà occuparsi di indagare su un caso di presunta malasanità legata alla morte di una bambina di appena sette mesi di Marsala.
“Occorre indagare sul periodo della gravidanza per accertare eventuali responsabilità dei medici dell’ospedale di Marsala o del locale Consultorio familiare”. E’ quanto ha disposto Procura generale della Corte d’appello di Palermo, accogliendo la richiesta degli avvocati Duilio Piccione e Vincenzo Sammartano, nell’indagine per omicidio colposo avviata a Marsala a seguito della morte, avvenuta in un ospedale palermitano il 28 maggio 2014, di una bambina di sette mesi nata con una malformazione al cuore. La Procura generale palermitana ha disposto l’avocazione a se dell’indagine dopo l’opposizione dei legali dei genitori della piccola alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Marsala. Richiesta di archiviazione avanzata a seguito di una consulenza medica che non ha ravvisato responsabilità dei medici che, a Palermo, hanno fatto nascere e avuto in cura la bambina (G.L.). Per i legali dei genitori, però, è necessario accertare, con ulteriori indagini, se hanno commesso errori i medici che a Marsala hanno seguito la gravidanza. La mamma, infatti, ebbe dei problemi e le furono prescritti dei farmaci che, a giudizio dei genitori della piccola deceduta, autori della denuncia da cui è scattata l’inchiesta, e dei loro legali, potrebbero, forse, aver causato le malformazioni al cuore del feto. Dopo la nascita, avvenuta a Palermo, alla bambina fu, infatti, riscontrata una grave patologia cardiaca.
Mentre i casi giudiziari che riguardano la sanità in provincia di Trapani si sommano, all’ospedale di Marsala le liste d’attesa al pronto soccorso sono sempre lunghisime.
Abbiamo raccontato qualche giorno fa delle attese anche di 10 ore al pronto soccorso, con la carenza di personale, la disorganizzazione dei reparti, e il lavoro enorme che devono smistare i pochi medici presenti. Sulla questione è stato tirato in ballo anche il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, per alzare la voce sui disservizi all’ospedale. Una delegazione di consiglieri comunali dovevano, nei giorni scorsi, incontrare il dirigente dell’Asp, De Nicola, ma ancora quell’incontro non c’è stato.

Una speranza viene dalle annunciate assunzioni dell'Asp (ne parliamo oggi in un altro articolo). Ma sono piccole e grandi le cose che non vanno. Una su tutte? All'ospedale di Marsala non c'è neanche un bancomat. Lo denuncia il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Aldo Rodriquez, che ha inviato un'apposita interrogazione al Sindaco Alberto Di Girolamo.