"La legge sull'amianto è come se non ci fosse. Non si è ancora conclusa la mappatura e le scadenze non sono state rispettate", a denunciarlo è il M5S all'Ars, secondo cui, comuni, cittadini e aziende sono stati abbandonati da una Regione troppo lenta.
La deputata Cinquestelle Valentina Palmeri è tornata ad occuparsi del monitoraggio e della bonifica. L'esponente M5S ha presentato un ddl all’Ars che riguarda la richiesta di proroga dei termini, al fine di evitare che i cittadini vengano multati e che i Comuni possano perdere oltre il 40% dei trasferimenti regionali. La la legge n. 10 del 2014 sull’amianto approvata da quasi due anni, prevedeva da subito la costituzione di un ufficio speciale con dotazione organica fino a dodici persone, la realizzazione della mappatura dell’amianto entro 24 mesi e le relative bonifiche entro 36 mesi. In questo lasso di tempo però, sono aumentate le discariche abusive in Sicilia. Così sia i Comuni che i privati sono stati abbandonati da una Regione che non ha ottemperato alle procedure burocratiche nei tempi stabiliti. Nel momento in cui i Comuni hanno inviato la documentazione informativa ai cittadini relativamente all’autodenuncia sulla presenza di manufatti e scarti di amianto, i termini erano già scaduti. E così, la legge resta ferma al palo, l’amianto non viene monitorato nè adeguatamente rimosso o trattato, anche perchè pochissimi hanno fatto l'autodenuncia (circa 2000 autodenunce); questo perché i termini ormai scaduti comporterebbero sanzioni elevatissime.
"Visto che le responsabilità dei ritardi è della Regione, e che si intende bloccare un processo già in atto da tempo, ossia che i cittadini, allo scopo di evitare multe, smaltiscano abusivamente l'amianto causando rischi per la salute e creando problemi sanitari per la collettività, si intende inoltre evitare che gli incentivi previsti dalla legge per i comuni vengano ridotti, visto che la legge prevede riduzioni non inferiori del 40% di quelle spettanti in caso di non osservanza dei termini perentori. Col nuovo testo, si vogliono così rendere congrue tutte le scadenze, dare l’opportunità attraverso la legge di offrire un aiuto reale in termini di incentivi ai Comuni e mettere, quindi, i cittadini nelle condizioni di autodenunciare la presenza di amianto senza incorrere in sanzioni scorrette".
Attraverso il disegno di legge si chiede, quindi, che per l'autodenuncia della presenza di amianto venga concesso un anno dalla pubblicazione delle linee guida, emesse ad agosto 2015 e che venga reso pienamente effettivo l'Ufficio Amianto per dare attuazione alla legge.