Omicidio colposo è il reato contestato a tre medici del reparto di Urologia dell’ospedale di Salemi finiti sotto processo, davanti al giudice monocratico di Marsala, con l’accusa di non aver diagnosticato in tempo un tumore che due anni dopo condusse alla morte un 69enne marsalese (N.D.).
Imputati sono il primario Leonardo Borruso e i medici Stefano Mattioli e Giuseppe Randazzo. Il procedimento è stato avviato a seguito della denuncia presentata dai familiari dello sfortunato protagonista della vicenda, il cui decesso avvenne il 21 agosto 2008.
“Le metastasi – afferma, però, uno degli avvocati difensori, Calogera Falco - furono rilevate soltanto un anno dopo. Agli imputati si rimprovera di non aver effettuato la scintografia ossea, che fu effettuata successivamente, ma la Tac, da cui nel 2006 non risultò nulla, è un esame altrettanto valido per la diagnosi di queste patologie”. Il legale evidenzia, inoltre, che anche i consulenti tecnici della Procura della repubblica di Marsala e della parte civile sono della medesima opinione. Nell’ultima udienza, sono stati ascoltati tre consulenti tecnici della difesa (Procaccianti, Vella e Lombardo) e tutti hanno affermato che “la morte del paziente non si poteva evitare”.
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AGGIORNAMENTO: i tre medici sono stati assolti. Qui l'articolo.