er il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele, 53 anni, è iniziata, in Tribunale, la stagione dei processi. Il primo, già avviato, è quello che lo vede imputato, assieme a due fratelli (Diego Luigi, di 47 anni, e Alessandro Dario, di 42), per abusivismo edilizio. A difenderlo è l’avvocato marsalese Antonio Consentino. Primo atto del dibattimento, davanti al giudice monocratico Vivona, è stata la testimonianza del geometra Maurizio Barraco, dell’ufficio tecnico del Comune di Pantelleria. E’ stato Barraco, infatti, a redigere la relazione relativa all’esito del sopralluogo effettuato in contrada Karuscia nell’ambito di un’indagine avviata dalla Procura di Marsala su un immobile di proprietà dei fratelli Gabriele. Nella relazione, si parla di un “manufatto in pietra con copertura” di circa 60 mq, poi demolito, di un “terrazzo coperto con doppia cannizza” (con box doccia, forno e piano con lavello) e di un terrazzo scoperto. Opere, si legge nella relazione, prive di concessione edilizia e nulla osta della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali. “E’ già stata ottenuta concessione edilizia in sanatoria – dichiara, però, l’avvocato difensore Antonio Consentino - e pagata l’oblazione alla Soprintendenza”. Su domanda del legale, il tecnico ha detto che quando effettuò il sopralluogo trovò sul posto solo il padre del sindaco, Fortunato Gabriele, poi deceduto. Un altro processo, intanto, sarà avviato a carico del sindaco Gabriele il prossimo 6 giugno. E’ quello scaturito dallo scontro polemico con il geometra Barraco. In questo caso, Gabriele deve rispondere di minaccia, ingiuria e lesioni personali (stato di “agitazione psicomotoria” provocato dalla contestata minaccia). Questi i fatti contestati: Salvatore Gabriele, dopo l’accertamento da parte del tecnico comunale di violazioni urbanistiche relative all’immobile di contrada Karuscia, di cui il primo cittadino è comproprietario insieme ad altri familiari, avrebbe minacciato il tecnico dicendogli che gliela avrebbe fatta pagare e che inoltre lo avrebbe fatto denunciare per abuso d’ufficio dal fratello Alessandro Gabriele, altro comproprietario dell’immobile. Ma non è finita qui. Gabriele, difeso dall’avvocato Nino Caleca, deve difendersi anche dall’accusa di ingiurie perché, dopo l’arrivo di una lettera della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani in cui si dichiarava la “compatibilità paesaggistica” dell’immobile al centro della vicenda, il sindaco, rivolto al geometra Gabriele, e in presenza di Maurizio Barraco, avrebbe offeso l’onore e il decoro di quest’ultimo affermando: “Questa lettera falla avere a quel coglione di Maurizio Barraco”. Frase che sarebbe stata proferita alla presenza di più persone. Infine, l’accusa di lesioni personali in danno del Barraco è stata ipotizzata in quanto il tecnico contro il quale il primo cittadino si sarebbe scagliato avrebbe subìto uno “stato di agitazione psicomotoria” in conseguenza della minaccia che gli sarebbe stata rivolta. I fatti contestati risalgono al 6 aprile 2015. L’indagine, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa, è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala.