Sistemi informatici perennemente in tilt, la carta che manca nelle stampanti, e i dipendenti in affanno con le richieste per Garanzia Giovani. E’ la dura vita dei Centri per l’Impiego, quelli che hanno sostituito i vecchi uffici di collocamento. Ma adesso da collocare c’è ben poco, e i centri sono diventati degli uffici di disbrigo pratiche che si occupano praticamente soltanto di Garanzia Giovani, il piano finanziato con fondi europei per i tirocini ai “Neet”, i ragazzi che non lavorano e non studiano. Dei centri in cui “parcheggiare” dipendenti regionali precari per giustificare la loro esistenza.
Ma come sono combinati i centri per l’impiego in provincia di Trapani?
Qualche giorno fa su Repubblica, Antonio Fraschilla, ha raccontato il caso del Centro per l’Impiego di Castelvetrano. Settanta dipendenti in un ufficio di cui non si riesce a trovare neanche l’ingresso. Settanta dipendenti che il più delle volte stanno a girarsi i pollici, che in un anno ha gestito circa 500 pratiche di Garanzia giovani, 7 a testa praticamente. E Castelvetrano ha delle sedi distaccate nei paesi del Belice, con 8 dipendenti a Salemi, 6 a Campobello, 4 a Poggioreale, sei a Salaparuta, due a Santa Ninfa, due a Vita, uno a Gibellina. Ma questi uffici distaccati a poco servono, se solo quello centrale di Castelvetrano può gestire le pratiche per Garanzia Giovani. Allora che fanno? Quasi niente, un paradosso tutto Siciliano, quello dei centri per il lavoro che non lavorano. Perchè non vengono chiusi? Le solite questioni politiche, e clientele che vanno avanti da decenni.
Ma se a Castelvetrano il Centro per l’impiego si trova in una anonima palazzina e ha il record di dipendenti, come’è la situazione a Marsala, la città più popolosa della provincia?
Qui il centro per l’impiego si trova in uno stabile di via Istria, quartiere popolare della città, con grandi stanzoni e soffitti bassi, tutto molto freddo d’inverno e caldo d’estate.
I dipendenti sono più degli utenti, ma non gridate allo scandalo. Perchè qui corrono e lavorano, in una mattinata qualunque. “Siamo indaffarati, ci sono tante pratiche da sbrigare” ci dicono. Anche perchè c’è il sistema informatico regionale ancora in tilt e ormai tutto va online. Non si possono rilasciare nulla osta, non si possono fare dichiarazioni di disponibilità al lavoro, il tutto in queste settimane è molto farraginoso, e i fondi arrivano col contagocce. Ci raccontano i dipendenti che i pc sono obsoleti, che c’è chi si porta il pc da casa, e quando uno si è guastato è stato riparato con i soldi degli stessi dipendenti. Sono 20 i dipendenti regionali che operano al Centro per l’impiego di Marsala, e altri 6 lavoratori stanno nella sede distaccata di Petrosino. “Una volta l’ufficio collocamento era l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ora non ha più questa funzione. Non c’è più nessuno che offre lavoro” e in sostanza ha senso di esistere per le politiche messe in campo da Palermo, progetti come Garanzia giovani e altre pratiche che però possono farsi anche da casa. Come la Did che adesso si può fare online. “Ma anche da casa è un problema, perchè il sistema informatico regionale è incasinato”. E allora i centri per l’impiego in questo anno sono stati impegnati con Garanzia Giovani. A Marsala sono stati attivati circa 800 tirocini da aprile ad ottobre. “Ma non è stata gestita bene, occorreva un maggior collegamento con l’Inps che è l’ente che eroga i compensi”. Ma al momento i fondi sono bloccati, non si riesce a trovarli, anzi, per chiudere questa sessione di Garanzia Giovani. E se non si chiude, non se ne potrà aprire un’altra che dovrebbe cominciare ad aprile. Ma il risultato? “Sono poche le aziende che dopo i sei mesi di tirocinio, nonostante le agevolazioni fiscali, hanno assunto i ragazzi”, ci dicono dal centro per l’impiego. Un contentino, insomma, costato centinaia di milioni di euro, e che una volta terminato lascerà un gran vuoto. E soprattutto farà cadere una grossa incognita ai centri per l’impiego. A Marsala nell’ultimo anno il 90% delle pratiche riguardava garanzia giovani, e una volta finito il progetto si dovrà trovare un’altra cosa per tenere occupati i dipendenti in tutta la Sicilia.
Nel frattempo, nella terra del futuro e dell’innovazione, per chi volesse assumere deve rispolverare il buon vecchio fax. Il sistema informati è i tilt, e una nota ai consulenti del lavoro recita che da ieri sarà possibile procedere alle assunzioni solo attraverso un fax, nessuna registrazione online. In sostanza, visto che molte pratiche sono state spostate agli studi di consulenza, ai patronati, in molti si chiesono che senso ha un centro per l'impiego?