Del flop di Garanzia Giovani in Sicilia ne avevamo parlato qualche giorno fa, dopo le dichiarazioni dello stesso assessore regionale al Lavoro Gianluca Miccichè che si diceva preoccupato nel riuscire a garantire i pagamenti a tutti i tirocinanti. A questo, che dipende da più fattori e da una gestione assolutamente scellerata dei fondi a disposizione e dal numero dei tirocini attivati, adesso si aggiungono altri problemi relativi ai blocchi dei sistemi informatici, e le proteste degli ex sportellisti che chiedono di essere impiegati nei Centri per l'impiego.
Sono tantissimi i giovani siciliani tra i 25 e i 29 anni che dovevano essere i beneficiari di questo progetto, e che ancora ora, dopo tanti mesi dalla fine del tirocinio non hanno visto un centesimo e aspettano che la macchina coinvolta nei pagamenti, composta da Inps, Regione e Centri per l’Impiego provinciali possa definitivamente funzionare correttamente e completare la procedura, sempre che ci siano i soldi disponibili a poterli pagare. Come se non bastasse, al caos si aggiunge altro caos, quello delle piattaforme informatiche dei Cpi perché è scaduto il contratto con Ett, la società a cui era stato affidato il compito di gestire le procedure informatiche.
Come sempre, quando si parla di lavoro in questa Regione, non c’è mai nulla di semplice, e alla difficile situazione di Garanzia Giovani si aggiunge il problema occupazionale degli ex sportellisti multifunzionali che secondo la legge stralcio all'Ars, dovrebbero essere impiegati proprio nei Centro dell’Impiego provinciali per due anni. Sono 1.500 persone che non hanno più una occupazione da aprile 2015 e che potrebbero essere ricollocati negli uffici regionali. Centri per l’impiego che potrebbero accogliere questi lavoratori nonostante i tanti problemi. Hanno spesso un numero spropositato di impiegati che non trova spiegazione con la "mole" di lavoro da svolgere. Un esempio su tutti è quello record di Castelvetrano che ha addirittura 70 impiegati e ben sette sedi distaccate nei comuni del belice che non possono nemmeno occuparsi di Garanzia Giovani. Anche a Marsala, sono sempre più gli impiegati - 20 nella sede principale - che gli utenti, e 6 in quella di Petrosino. Qui non c’è quasi nulla che funziona, con i pc vecchi e il sistema centrale bloccato, anche se da questo ufficio sono stati attivati 800 tirocini da aprile ad ottobre dello scorso anno, confermando, però, come in tutto il territorio siciliano del resto, come questi non si siano trasformati in rapporti di lavoro continuativi. In Sicilia, infatti, solo 3900 su 47 mila tirocini sono diventati rapporti di lavoro di 12 mesi, nonostante gli 8 mila euro di bonus per gli sgravi contributivi alle aziende per ogni lavoratore assunto.
Da questa situazione, certamente non facile, e dalla soluzione dei pagamenti dipende la seconda fase di Garanzia Giovani che doveva partire già da qualche mese e che ora dovrebbe iniziare ad aprile. L’assessore Miccichè assicura che non si ripeteranno più i gravi errori fatti, e che il tutto sarà organizzato meglio. Intanto si sa che i tirocini dovrebbero passare da otto a quattro ore giornaliere, e quindi meno ore e meno soldi per i giovani tirocinanti. Nonostante tutto, però, in Sicilia sono in tanti ad attendere con speranza la nuova sessione.