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01/06/2016 06:30:00

Salemi. Persino l’adesione al Bio Distretto approvata con tanta sofferenza

Tutto ciò che è semplice a Salemi piace renderlo difficile. E’ un vezzo radicato. Tramandato di padre in figlio. Domina la convinzione che la semplicità sia sinonimo di superficialità e viceversa. Molto spesso invece è vero il contrario. Lo diceva anche Ovidio duemila anni fa. “La semplicità, è cosa rarissima ai nostri tempi”. Ma a quanto pare, a dispetto dalla presenza ingombrante di un Liceo Classico, nessun profitto è stato tratto dalla saggezza antica. Ovviamente stiamo parlando di taluni politici che operano nella Città, un tempo denominata l’Atene del Vallo di Mazara. La vicenda dell’ultimo Consiglio calza alla perfezione. I Consiglieri, chiamati alla fine della settimana scorsa ad approvare lo Statuto dell’Associazione “Bio Distretto”, avrebbero potuto liquidare la questione in pochissime ore, come del resto è avvenuto in tutti gli altri consessi civici che hanno aderito all’iniziativa. Ma non a Salemi, dove amiamo i sofismi e complicare le cose. Nonostante si sapesse da più di un mese il termine del 31 maggio per ufficializzare l’adesione e per mettere le carte in regola, i consiglieri sono stati convocati all’ultimo momento, in sessione straordinaria e urgente. Della serie “di jornu non nni vogghiu e la sira sfardu l'ogghiu”!

Con la conseguenza che gli stessi consiglieri, in via preliminare, hanno dovuto accertare la sussistenza dell’urgenza, così come prevede il regolamento.

Ma c’è di più. Forse per la fretta, l’argomento “urgente” era stato relegato in fondo. All’ultimo posto dell’ordine del giorno, addirittura prima delle “Interrogazioni”. Un percorso farraginoso che ha fornito il destro alla minoranza per mettere in difficoltà la maggioranza, priva peraltro di alcuni numeri.

E scatenando giustamente la disapprovazione della Daniela Saladino, di M5S, interessata ad una interrogazione sui Rifiuti e la raccolta differenziata presentata ai primi di gennaio.

Non solo. Ma suscitando più di qualche perplessità persino nel capogruppo del PD Antonio Brunetta, sulla predisposizione dell’ordine del giorno. Ha avuto buon gioco quindi l’opposizione quando ha abbandonato l’Aula, facendo così venire meno il numero legale. Tutto rinviato al giorno dopo, quando invece si sarebbe potuto discutere e affrontare nella stessa serata.

Un provvedimento che definisce un’area geografica in cui agricoltori, operatori turistici e Pubbliche Amministrazioni dovrebbero avviare una gestione unitaria e sostenibile delle risorse locali partendo dal modello biologico, ha rischiato di non essere approvato, confermando ancora una volta la poca lungimiranza della politica locale.

Di cosa si tratta, è presto detto. Il Bio-Distretto territoriale dovrebbe essere ( il condizionale è sempre obbligatorio, trattandosi di iniziative umane dalle forti impronte sicule) una soluzione innovativa per la promozione del nostro territorio. Nel mese di aprile 2015 è stato firmato il Protocollo di Intesa, mentre  il 30 maggio si è proceduto con la firma ufficiale dello Statuto tra tutti i Comuni aderenti.

Essi sono: Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Campobello di Mazara, Castellamare del Golfo, Castelvetrano, Favignana, Gibellina, Marsala, Trapani, Vita, Paceco, Pantelleria, Partanna, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Valderice e , dulcis in fundo Salemi!

Questi comuni entreranno a far parte di un circuito che permetterà loro di mettere “in rete le risorse culturali, naturali e produttive per la salvaguardia dell’ambiente e delle produzioni locali e per la valorizzazione della genuinità dei prodotti agroalimentari, vitivinicoli e delle bellezze naturali, progettando il futuro del nostro territorio e dei suoi cittadini in modo illuminato, puntando sull’ecosostenibilità e sulla tutela del patrimonio ambientale e storico e culturale.”

Franco Ciro Lo Re