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22/06/2016 04:20:00

Mazara, il segretario della Cgil Vito Gancitano interviene su ospedale e sanità trapanese

La Sicilia non è soltanto la terra delle infinite emergenze e degli eterni commissariamenti, ma anche dei tanti paradossi. Mentre non si hanno notizie sulla definizione dei lavori del nuovo ospedale di Mazara e sulla qualità dei servizi e sui reparti che vi saranno allocati (nonostante le continue dichiarazioni del direttore dell’Asp di Trapani e dell’Assessore alla salute -o malattia- regionale), è di alcune settimane fa, la notizia che l'Agenas, l'agenzia ministeriale per i servizi sanitari regionali, ha promosso tutti i direttori delle Asp e degli ospedali siciliani, i quali, a metà del loro mandato, avrebbero raggiunto gli obiettivi per i servizi sanitari e contabili che l'assessorato alla Salute (o malattia) aveva assegnato loro al momento della nomina nel luglio del 2014. La notizia appare incredibile sotto l’aspetto dei servizi sanitari, poiché è evidente che il sistema sanitario e ospedaliero siciliano imbarca acqua da tutte le parti. Mentre è abbastanza credibile dal punto di vista contabile.

Ma questo obiettivo è stato raggiunto sulla sofferenza dei pazienti e dei malati e sulla pelle dei medici e del personale sanitario ed ospedaliero, attraverso il sistema degli “accorpamenti funzionali” che significano tagli sul materiale sanitario e sulle apparecchiature, riduzioni del personale, disservizi e allungamento dei tempi di attesa. In Sicilia non si fa più prevenzione nel territorio, è stata fortemente ridimensionata la diagnostica precoce, sono stati imposti (come denunciato dalle stesse associazioni del personale medico-sanitario) turni “lacrime e sangue nei Pronto Soccorso, nei Servizi e Strutture dell’Emergenza, nei Punti Nascita”. L’insufficienza del personale è ormai tale che vengono violate le stesse direttive regionali ed espone i medici al rischio di sbagliare e di essere assediati dalla folla dei cittadini che chiede delle cure efficaci e puntuali. Nonostante gli annunci dell’assessorato alla salute (o malattia) non ci sono certezze sui tempi delle assunzioni, mentre si avvicinano la scadenza dei contratti a tempo determinato (30 giugno 2016) e la scadenza della validità delle graduatorie dei concorsi a tempo indeterminato (31 Dicembre 2016). Infine, è ancora incerto il destino della Rete Ospedaliera Siciliana, già “vecchia”, inefficace e pure rinnegata dal Governatore Crocetta, prima ancora di diventare realtà. Sono i malati siciliani, che non si curano e muoiono di più, le vere vittime di questo disastro sanitario e ospedaliero. E mentre i direttori delle ASP gongolano, e magari saranno anche premiati in termini economici, i cittadini debbono sapere che se ancora oggi il servizio sanitario siciliano fornisce un livello minimo di assistenza è grazie all’impegno e al lavoro del personale medico, infermieristico e sanitario. Quando imprechiamo per un disservizio facciamolo pensando al direttore dell’Asp e all’Assessore alla malattia. Sono loro che governano il sistema. Forse lassù qualcuno ci ascolterà.

 

Il segretario della CGIL Mazar Vito Gancitano