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24/06/2016 06:00:00

Marsala. Finanziere accusato di picchiare la moglie. In aula la donna conferma

 “Sin da quando eravamo fidanzati, si è dimostrato violento, prendendomi a schiaffi, strattonandomi e provocandomi delle lesioni che non ho ritenuto di farmi refertare”. A raccontarlo ai magistrati è una donna mazarese, la 40enne Antonia Castelli, che dopo oltre anni di silenzio ha trovato il coraggio di parlare, denunciando, in Tribunale, i maltrattamenti che avrebbe subìto ad opera del marito: l’appuntato della Guardia di finanza Biagio Foderà, di 42 anni. Il militare è sotto processo davanti al giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte per lesioni personali gravissime in danno della moglie. Pm Giulia D’Alessandro, che ha chiesto la testimonianza in aula della donna, alla quale, secondo l’accusa, il 12 gennaio 2010, con calci e pugni, il militare delle Fiamme Gialle provocò la rottura della milza, poi asportata all’ospedale di Mazara. La svolta si è registrata nello scorso autunno, quando la donna, dopo avere a lungo negato che a picchiarla sarebbe stato il marito, si è decisa a parlare. E adesso, in aula, ha confermato quanto già detto in Procura. “Ho deciso di dire la verità su quanto verificatosi il 12 gennaio 2010 – ha affermato Antonia Castelli – quel giorno ho fatto l’errore di dirgli che c’erano stati rapporti intimi tra me e un altro uomo, anche se non era vero. Glielo dissi per allontanarlo. Ma lui è diventato una furia e ha cominciato a colpirmi ripetutamente, prima con uno schiaffo e dopo avere chiuso a chiave la stanza da letto mi ha pestato mentre ero a terra. Mi colpiva con calci alla testa, sui fianchi e sulla pancia. Mi sollevava da terra e mi scaraventava di nuovo giù. Attirati dalle mie urla, sono saliti i miei suoceri, che da dietro la porta lo invitano a smetterla”. Il “pestaggio” sarebbe avvenuto nella loro abitazione di Mazara. Le indagini sull’intera vicenda sono state condotte dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura e coordinate dall’ex procuratore Alberto Di Pisa. Imputati, per favoreggiamento, sono anche due cognati della coppia, Elisabetta Ferreri e Pietro Titone, accusati di avere cercato di coprire le responsabilità del militare.