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25/06/2016 06:20:00

Porto Canale di Mazara.Gli operatori pronti ad occupare l’area se non inizia l’escavazione

 Sono ormai esasperati gli operatori che lavorano al Porto Canale di Mazara del Vallo e ora minacciano di occupare l’area portuale e di iniziare una protesta ad oltranza, con tutti i disagi che potrà provocare in termini di sicurezza e ordine pubblico, per dare visibilità e la giusta rilevanza al problema della mancata escavazione, se entro dieci giorni non avranno ottenuto delle risposte e non si terrà la riunione - che hanno chiesto al Prefetto Leopoldo Falco -, con tutte le parti interessate e i vari enti coinvolti. Sono troppi anni che vivono quotidianamente con tutte le difficoltà che comporta un fondale troppo basso e sono troppi anni che aspettano una soluzione che non arriva. Negli ultimi venti anni il canale ha accumulato così tanti detriti, fango e melma, che rende quasi impossibile la navigazione dei pescherecci, ma anche delle piccole imbarcazioni. “Da tempo continuiamo a rappresentare alle istituzioni le nostre difficoltà che, indubbiamente sono anche economiche perché condizionano lo sviluppo dell’economia locale - le parole di Giacomo Asaro –, titolare del cantiere e promotore della riunione“. L’ultima novità, è che gli operatori non vogliono restare con le mani in mano, si sono riuniti e hanno deciso di costituire un Comitato Pro Pulizia Porto Canale, che ha iniziato la sua attività con la riunione di martedì scorso alla quale hanno partecipato molti rappresentanti della marineria e per l’amministrazione comunale il vice sindaco Silvano Bonanno.

Per l’escavazione e il dragaggio c’è già un finanziamento di 2 milioni e duecento mila euro, è stata già espletata la gara d’appalto da parte della Protezione Civile Regionale, ma tutto rimane fermo per via delle decisione da prendere su dove dovranno essere depositati i fanghi e sulla quale si è aperto il "contenzioso" tra l’associazione ambientalista “Pro Capo Feto”, che ritiene la colmata B una laguna come luogo di sosta di uccelli migratori e l’amministrazione, secondo la quale, è un luogo idoneo a poter trattenere i fanghi che, dalle precedenti rassicurazioni del sindaco Cristaldi sarebbero stati analizzati dal CNR e non comporterebbero nessun inquinamento ambientale. Da un lato il commissario straordinario del Dipartimento regionale, Calogero Foti, ha già assegnato ad una impresa i lavori di escavazione ma dall'altro non è stato ancora rilasciato il nulla osta della sezione 1 Via – Vas dell’ambiente. “E’ assurdo tutto ciò – dice Asaro – Un’associazione ambientalista (perchè le altre più rappresentative anche a livello nazionale non sono state presenti in questa vicenda ) riesce a bloccare l’economia di una città perché passa il concetto che si tratta di una “laguna” che non è qualificata tale in nessuna parte dei siti da salvaguardare”. Si schiera dalla parte degli operatori il vice-sindaco Bonanno che conferma l'impegno a risolvere quanto prima la situazione: “L’amministrazione sta preparando l’ennesima diffida agli organi competenti per il mancato avvio del primo stralcio dei lavori di escavazione. Insieme agli operatori portuali continueremo a far sentire la nostra voce e se qualcuno continuerà ad ostacolare lo sviluppo ed il benessere della nostra Città, nonostante gli sforzi che stiamo compiendo, dovrà renderne conto alla comunità”.