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29/06/2016 06:00:00

Sicilia 2017, Micciché: "Crocetta? Regalo della mafia". Il governatore: "Mi ricandido"

 C'era anche il senatore di Trapani Antonio D'Alì ieri alla conferenza stampa di Gianfranco Miccichè e di Forza Italia per fare il punto dell'opposizione sulle recenti manovre finanziarie del governo regionale. «Crocetta? Tra le cose peggiori date dalla mafia al popolo siciliano». La frase è del commissario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, che ieri mattina ha parlato nel corso della conferenza stampa, attaccando il presidente della Regione per l'accordo finanziario firmato a Roma sul trasferimento dei famosi 500 milioni di euro. L'esponente di centrodestra ha commentato l'atteggiamento di Crocetta, che addebiterebbe con eccessiva facilità alla mafia ogni problema che si verifica in Sicilia, ribaltando i piani. «Ogni giorno ci tocca sentire Crocetta che grida alla mafia se ci sono incendi, se erutta l'Etna, ma la vera colpa della mafia è di averci dato il peggior presidente della Regione che abbiamo mai avuto», ha dichiarato Miccichè.

Destinatario delle accuse del commissario di Forza Italia anche l'assessore all'Economia Alessandro Baccei, colpevole di aver avallato un accordo che farebbe «perdere alla Sicilia diversi miliardi». Il riferimento va alla rinuncia ai contenziosi da parte della Regione nei confronti del governo centrale, che avrebbero facilitato lo sblocco della trattativa sui 500 milioni di euro, che vanno a completare la prima tranche di 900 milioni già trasferita. «Si buttano via 5 miliardi, regalati a Roma, dopo che la Corte Costituzionale aveva deliberato che questi soldi spettavano alla Sicilia, accontentandosi di soli 500 milioni - ha continuato Miccichè -. Lo avesse fatto il dirigente di qualsiasi azienda, sarebbe stato licenziato in tronco e citato per danni». Infine, un ultimo affondo. «(Crocetta) è incapace di intendere e di volere, non capisce i documenti che gli si presentano», ha detto il numero uno di Forza Italia nell'Isola.

Quello che non convince di questo accordo con Roma sono, innanzitutto, i saldi. L’accordo, di fatto, ‘strozza’ le casse regionali fino al 2020 imponendo tagli del 3% ogni anno che comportano diminuzione di spesa corrente ai quali vanno aggiunti i saldi attivi da creare di anno in anno fino ad arrivare al pareggio”. Lo dice Marco Falcone capogruppo di Forza Italia all’Ars che analizza nel dettaglio l’accordo fra Palermo e Roma e le conseguenza sul bilancio “Di fatto si tratta di una compressione delle facoltà di bilancio che causeranno difficoltà oggettive. Quest’anno i saldi attivi si fermano a 220 milioni circa ma dal 2017 parliamo di 557 milioni”.

La capogruppo del Pd all'Ars replica duramente a Micciché: "Le parole di Gianfranco Miccichè si commentano da sole: sono imbarazzanti e pericolose - dice Alice Anselmo - ribadisco, anche a nome del gruppo Pd, il sostegno al lavoro del governo regionale guidato da Rosario Crocetta e dall’assessore Alessandro Baccei che ha messo in atto un’opera di risanamento dei conti, ha lavorato per sbloccare l’erogazione di somme da Roma verso la Sicilia ed ha dato stabilità alla struttura organizzativa e finanziaria della Regione”.
 

Nel frattempo, da parte del governatore arriva l'annuncio della propria disponibilità a ricandidarsi in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. «Perché non dovremmo nel momento in cui abbiamo ottenuto un successo incredibile? Finalmente che la Sicilia riparte dovremmo ritornare indietro? Assolutamente no». Crocetta ha parlato di «miracolo» e rivendicato il proprio operato, sottolineando come alternative migliori non ce ne sarebbero. «Cosa avrebbero fatto i conservatori? La solita politica clientelare. E i grillini avrebbero costruito finanze populiste. Invece c'era bisogno di un governo, esattamente il nostro, che ha innovato e che ha fatto rigore senza dimenticare l'attenzione nei confronti dei più deboli».