12,00 - "Abbiamo smantellato un asse campano-siciliano che gestisce un traffico ingente di droga a carattere nazionale", spiega Rodolfo Ruperti, capo della Squadra mobile di Palermo, che, coordinata dalla Dda di Palermo, ha condotto le operazioni che ha portato all'arresto di 26 persone tra Sicilia e Campania.
"Abbiamo colpito due gruppi criminali: uno, operante in città e che si occupava di importare grosse quantità di cocaina, e un secondo, con sede a Villabate, specializzato invece nell' approvigionamento di stupefacenti, in particolare hashish. A questo secondo gruppo - prosegue ancora Ruperti -, sono stati sequestrati 425 kg di hashish, che sul mercato valgono circa un milione di euro".
A capo dell'organizzazione ci sarebbero stati i palermitani Giovanni Battista Di Giovanni, 45 anni, fratello del capomafia di Porta Nuova, Gregorio Di Giovanni, 'u reuccio, da tempo in carcere e Antonino Abbate, 33enne, parente di Luigi Abbate, lo storico boss della Kalsa conosciuto come Gino 'u mitra. I due, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero fatto affari con i napoletani Mario Mancino, Ferdinando Matuozzo e Ciro Spasiano, che avrebbero anche tentato di aprire un altro asse con Palermo per il commercio della droga, attraverso esponenti della famiglia mafiosa della Guadagna. Un ulteriore canale subito scoperto dagli investigatori, che avevano già arrestato due donne provenienti da Napoli con un carico di 3,7 chili di cocaina e 500 grammi di eroina. In una abitazione riconducibile ad Abbate, durante la perquisizione, sono stati trovati un chilo e mezzo di cocaina e una pistola giocattolo modificata per sparare e 57 cartucce. «Parlare di mafia e traffico di stupefacenti è sostanzialmente la stessa cosa - proseguono gli investigatori - I soldi della droga vengono poi riciclati e investiti in altre attività criminali. I cardini di questa operazione, inoltre, sono soggetti inseriti in Cosa nostra».
A capo dell'altro sodalizio coinvolto nell'operazione antidroga ci sarebbe stato Francesco Antonino Fumuso, di 49 anni, già ai domiciliari per reati di mafia. Da lui sarebbero partiti gli approvvigionamenti per i mercati della droga di Villabate e Misilmeri. Un'organizzazione già colpita da un grosso sequestro da parte della polizia nel luglio del 2013, quando è stato intercettato un carico da 13 chilogrammi di hashish proveniente dalla Romagna. Fumuso è stato colpito anche da un ordine di sequestro da parte della Dda di Palermo, che ha messo i sigilli a beni per il valore di un milione di euro, tra cui una villa al confine tra Palermo e Misilmeri. Nell'operazione Tiro mancino sono stati sequestrati complessivamente 13 chilogrammi di cocaina, 700 grammi di eroina, 425 chili di hashish e uno di marijuana.
07,00 - Maxi operazione contro il narcotraffico gestito dal cartello attivo tra Sicilia e Campania, gestito dalla malavita organizzata. La polizia di Stato ha dato esecuzione a 26 ordinanze di custodia cautelare, disposte dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Colpiti nel blitz denominato “Tiro mancino’, esponenti di spicco di cellule criminali palermitane e partenopee, membri di una ‘joint venture’ specializzata nel traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana.
A uno degli arrestati sono stati sequestrati beni per circa un milione di euro, tra cui una lussuosa villa alle porte di Palermo.
Le ingenti quantità di droga venivano immesse nei mercati della Sicilia Occidentale: Palermo, Mazara del Vallo, Marsala, Alcamo e Castellammare del Golfo, e nel territorio di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.
In azione un centinaio di uomini della Squadra mobile di Palermo.
Insieme agli arresti, numerose le perquisizioni eseguite dagli investigatori della Sezione Antidroga, supportati da Unità cinofile, da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e con la collaborazione delle questure di Agrigento, Messina, Trapani e Vicenza.