“Una scena raccapricciante, pensavamo fosse morta. Poi l'abbiamo vista respirare, e l'abbiamo liberata dalle lamiere”. E' il racconto di uno dei primi soccorritori della donna travolta da un treno, alcuni giorni fa, mentre si trovava in auto in un passaggio a livello di contrada Spagnola a Marsala.
La donna è rimasta ferma sui binari del passaggio a livello con la sua Opel Meriva, mentre da Trapani arrivata il treno in direzione Marsala. La donna ha riportato diverse fratture al corpo, tali da necessitare il trasporto in codice rosso al pronto soccorso di Marsala.
“Mi trovavo nei paraggi del luogo dell'incidente, quando ho sentito suonare il treno e poi un gran botto. Sono arrivato sul posto e la scena è stata incredibile”, racconta uno dei primi soccorritori. “L'auto in cui era la donna era un ammasso di lamiere. Con altre persone ci siamo avvicinati, abbiamo visto che il lato posteriore dell'auto era tutto accartocciato, abbiamo sperato che non ci fosse nessuno dietro. Poi davanti, alla guida, una donna, immobile, incastrata in auto. Abbiamo pensato che fosse morta, poi l'abbiamo vista respirare. Allora siamo intervenuti. Abbiamo cercato di aprire la portiera ma era incastrata e contorta. Allora l'abbiamo forzata con degli arnesi, siamo riusciti ad aprirla un po' e a dialogare con la signora che era cosciente. Ma era bloccata. Nel frattempo avevamo paura perchè la benzina dell'auto era uscita e temevamo una scintilla e che l'auto prendesse fuoco”.
“La donna era ferita alla testa, aveva un grosso ematoma – continua il racconto -. Una volta arrivati i soccorsi ci siamo allontanati e abbiamo lasciato a loro il compito di estrarre la donna dalle lamiere, perchè era dolorante, le gambe erano bloccate. Ci diceva “mio figlio, mio figlio”. Temevamo si riferisse a qualcuno seduto nei sedili posteriori, ma fortunatamente il figlio disabile era a casa”. Voleva solo che lo si avvertisse. Nel lato posteriore solo una sedia a rotelle. E poi le urla per il marito. “Cos'è successo? cos'è successo?” urlava".
Una scena in un primo momento non lasciava sperare buone notizie. “La donna è stata fortunata”.
Intanto in questi giorni si è cercato di capire cosa sia accaduto. La Polizia ferroviaria ha fatto tutti i rilievi del caso. In un primo momento si è pensato ad un malfunzionamento del sistma del passaggio a livello. Ma pare che non sia stata così, con la donna che non si è accorta, al passaggio al livello, che le sbarre si stessero chiudendo. Poi è rimasta bloccata e non ha avuto la prontezza per uscire dal passaggio .
Ma come funzionano i sistemi di sicurezza delle ferrovie siciliane?
Quando un treno parte da una stazione lo fa solo dopo l'ok della centrale operativa di Palermo che comunica se la tratta è libera. Il sistema di sicurezza, in caso di passaggio a livello aperto, attiva il semaforo rosso che impone al macchinista di fermare il treno. A quel punto il macchinista attende indicazioni da Palermo, o anche avverte la polizia ferroviaria e fa autorizzare la tratta.
“Il macchinista ha tutte le disposizioni scritte, non ci sono sistemi telefonici, ed è difficile se non impossibile che il macchinista e il capotreno non si accorgano del semaforo rosso”, commenta l'ingegnere Gaspare Barraco, esperto in materia e rappresentante dei pendolari della provincia di Trapani.
In questo caso però non è detto che sia successo tutto a causa di un guasto.