Chiesti 30 anni di galera per i fratelli alcamesi Francesco e Vincenzo Gatto, accusati di avere ucciso Enrico Coraci (nella foto) a sangue freddo con un colpo di fucile sparato a pochi passi in via Ruisi, ad Alcamo. Il processo si tiene con il rito abbreviato. Colpito da un colpo di fucile, Coraci, morto due giorni dopo in un letto di ospedale a causa delle gravissime ferite riportate. Nel processo le parti civili sono rappresentate dal padre, madre e sorelle di Coraci, quattro persone in tutto, difese dagli avvocati Sebastiano Dara, Bruno Vivona e Antonino Vallone. I fratelli Gatto sono accusati di omicidio aggravato da futili motivi e porto abusivo d’armi: il fucile che utilizzarono venne ritrovato dai carabinieri poco dopo nascosto in un anfratto. I carabinieri hanno ricostruito l’agguato che sarebbe maturato in un contesto di regolamento di conti legato al commercio di stupefacenti. L’omicidio, avvenuto nel cuore del quartiere popolare del “villaggio regionale”, sarebbe scaturito qualche ora dopo un diverbio avvenuto, secondo una serie di testimonianze, davanti alla panineria “Fame Chimica” di piazza della Repubblica. Il 18 Gennaio 2017 la parola ai difensori.