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06/01/2017 06:30:00

Marsala. Canile sovraffollato e abbandoni in crescita

Il problema del randagismo e del relativo sovraffollamento del canile a Marsala non cessa, ancor più che in canile sono presenti numerosi cuccioli che necessitano di cure e attenzioni particolari.
Gli abbandoni sul territorio sono numerosi, non si riescono nemmeno più a contare. Dal centro città alle contrade e in aperta campagna ci si disfa di cucciolate indesiderate o di un cane adulto non più ben accetto in famiglia. I cani vaganti e non microchippati, da cui non si può risalire al proprietario, ricadono sotto la responsabilità del Comune.
E’ sempre più frequente, poi, che le cucciolate vengano lasciate davanti il cancello del canile municipale sprovvisto di apposite telecamere, per risalire a chi ha commesso l’abbandono, che andrebbe punito penalmente dalla legge.
Il canile comunale di Marsala, struttura che vide la luce sotto la sindacatura di Renzo Carini, si trova in contrada Ponte Fiumarella. Per accedervi bisogna percorrere la cosiddetta “Favara” e lì non c’è una grande insegna che lo indichi, a vista solo grandi arbusti che non fanno scorgere nemmeno la stradina che porta alla struttura.
Il canile è la più grande struttura di tutto il meridione, all’inizio fiore all’occhiello, oggi ospita numerosi cani, per lo più adulti, che lì passeranno la vita se nessuno ne richiederà l’adozione.
Il numero di cani che può essere ospitato è di 191, numero che viene ampiamente superato tanto che oggi se ne contano 210, più numerosi cuccioli. Da circa un anno a questa parte l’Amministrazione Comunale ha scelto di reimmettere i cani sul territorio, cani che vengono rilasciati previa castrazione o sterilizzazione, riportati nello stesso posto dove sono stati trovati o in luoghi agevoli a far si che gli animalisti li possano seguire.
La legge regionale 15/2000 detta le linee guida su come effettuare la immissione e quando lo stessa è assolutamente vietata, così ad esempio un cane che è ospite del canile da un paio di anni non può essere rilasciato sul territorio, la strada da praticare sarebbe l’adozione.
Eppure qualche mese fa pare che in strada sia finito un cane che da oltre 5 anni era in canile, il cane è stato poi ritrovato a Sappusi e ha fatto rientro in struttura. In quell’occasione insorse l’Oipa di Marsala denunciando il fatto che le immissioni sul territorio non venivano effettuate proprio con modalità certosine e che lamentava la scarsa politica animalista e campagna di sensibilizzazione fatta in città.
Il Comune di Marsala, ancora oggi, mantiene 37 cani presso la struttura di Crotone, denominata Mister Dog, con un costo mensile di 3000 mila euro, c’è la chiara volontà del dirigente del settore, Francesco Patti, a far rientrare i cani, così da averne un risparmio per le casse del comune e per meglio monitorare le condizioni dei 4 zampe.
Ogni anno in media il costo sostenuto dal comune di Marsala per l’acquisto di croccantini e umido per sfamare gli ospiti del canile ammonta a circa 400.000 mila euro, un costo non indifferente che potrebbe essere notevolmente abbattuto se si puntasse a campagne di sensibilizzazione, con interventi anche e soprattutto scolastici e nelle parrocchie, con open day domenicali volti a incentivare le adozioni.
A questi costi vanno aggiunti quelli per lo smaltimento delle carcasse affidato alla ditta Ecologica Service e il costo per le cure dei cani che vanno ricoverati in struttura diversa ed esterna del canile, quindi ambulatorio o cliniche di veterinari privati.
Il canile che nasceva come rifugio temporaneo rischia di diventare una casa a tutti gli effetti per quei cani che una volta catturati non riescono a trovare adozione. Così saranno costretti a trascorrere il resto della loro esistenza in box freddi e non proprio comodi , puliti una sola volta al giorno con gettiti ad acqua fredda. I cani nei box convivono con il loro cibo e i loro escrementi, possono sgambettare e ricevere una carezza solamente quando gli animalisti arrivano in canile e dedicano loro del tempo.
Basterebbe rivoluzionare dal basso il modo di intendere il “cane” e comprendere che adottare un cane adulto, salvandolo dalla morte certa del canile, rende uomini migliori.