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06/01/2017 02:00:00

Trapani, aumentano le richieste di vaccinazione anti-meningococco. L'ASP: "E' nella norma"

Sono all’incirca 300 le richieste di vaccinazioni alla Cittadella della Salute di Trapani. Non è psicosi e non c’è un allarme diffuso per la paura di meningite, ma anche in provincia di Trapani, dopo gli ultimi casi nazionali, sono aumentate le richieste sia di informazioni che di vaccinazioni. A rassicurare sulla normalità della situazione ci pensa il responsabile del Servizio Vaccinazioni dell’ASP di Trapani, Gaspare Canzoneri, confermando l’aumento della capacità di somministrazione che è di 150 vaccini al giorno. I tipi di vaccino anti-meningococco sono tre: quello contro il gruppo C è il più utilizzato e protegge solo dal sierotipo C; il vaccino coniugato tetravalente protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B protegge solo contro questo sierogruppo. Per l’istituto Superiore della Sanità la vaccinazione anti meningococco C è prevista nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Il vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C,Y,W, è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli e dovrebbe, comunque, essere somministrato a chi si reca in Paesi dove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino. Nel 2016 in Italia ci sono stati 178 casi di malattia da meningococco. Solo nel 10 per cento dei casi è stata letale e dovuta a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e nel 12 per cento circa dei casi da meningococco.

Ma vediamo che cos’è la Meningite

La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello. L’infiammazione di tali membrane si ripercuote sul cervello portando a gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte oppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia.
La meningite può essere provocata sia da batteri sia da virus, quella più temibile è quella batterica dovuta principalmente a tre germi: emofilo tipo B, pneumococco, meningococco. Le forme di meningite dovute a virus sono generalmente a decorso benigno.
La gravità della meningite batterica è più elevata in età pediatrica: gli esiti neurologici a permanenti si manifestano nel 30-35% dei casi; la mortalità nel 5-10% dei casi.

Sintomi
I sintomi principali della meningite sono febbre, nausea, vomito e irritazione delle membrane meningee che il paziente avverte come una forma di rigidezza dei muscoli nucali. Tipici segni collaterali sono anche la diminuzione dello stato di coscienza, con senso di torpore, battito cardiaco rallentato ed episodi convulsivi.
L’evidenza diagnostica viene raggiunta mediante analisi di una piccola quantità di liquido cerebrospinale prelevato mediante puntura lombare. Tale manovra non comporta rischi per il paziente, poiché il midollo spinale nell’adulto non oltrepassa i limiti della prima vertebra lombare. La natura e la gravità dell’infezione può essere stabilita identificando la natura e la quantità dei microrganismi patogeni. Se la meningite è di origine virale, i pazienti sono gravemente malati per alcuni giorni senza per questo perdere conoscenza, e se sottoposti a trattamento antibiotico, di solito si ristabiliscono entro una settimana. Se gli organismi patogeni sono di origine tubercolare, la guarigione richiede un tempo notevolmente più lungo. Inizialmente, i sintomi si limitano a malessere generale, mal di capo e irrequietezza; vengono colpiti anche alcuni nervi craniali.

Come si può prevenire questa malattia? La terapia
Oltre alle generiche misure preventive, come quella di ridurre ed evitare il sovraffollamento, (certo soprattutto nel bimbo più grandicello spesso difficilmente attuabile), l’unica misura veramente sicura ed efficace è la vaccinazione.
È importante tenere presente che la terapia antibiotica di una infezione respiratoria può mascherare l’inizio di una meningite; ad esempio in un bambino molto indebolito, con la febbre, che presenti rigidità del collo ed eventualmente piccole macchie rosse diffuse sulla pelle è grave e deve essere subito visto dal medico, che, dopo averlo attentamente visitato, eseguirà (di solito in ospedale) una puntura lombare (si esegue con aghi e siringhe speciali nello spazio compreso tra due vertebre lombari). Il liquido prelevato (è il liquor cerebrospinale o cefalo-rachidiano che circola nelle cavità contenute all’interno dell’encefalo e del midollo spinale) sarà successivamente analizzato in laboratorio, ed è questo l’unico sistema per arrivare alla diagnosi certa di meningite. Oltre alla puntura lombare con analisi del liquor, vengono eseguiti alcuni esami del sangue ed il tampone nasale e faringeo per cercare di identificare il germe responsabile dell’infezione.
La terapia consiste nella somministrazione di liquidi per via endovenosa, di antibiotici ed altri farmaci eventualmente necessari e viene eseguita in ospedale dove il bambino deve essere ricoverato, senza perdere tempo, al primo sospetto di meningite. Esistono anche dei vaccini contro Meningococco, Pneumococco ed Hemophilus influenzae, ma il loro uso non è raccomandato su larga scala.


Meningite nei bambini

La meningite è una malattia infiammatoria delle meningi, cioè dei tessuti che rivestono l’encefalo e il midollo spinale. La meningite può essere causata da batteri (Meningococco – Pneumococco – Hemophilus influenzae ed altri), virus e protozoi. Esistono però anche sindromi meningee di origine non infettiva. I sintomi sono assai variabili, possono dipendere dall’età del bambino, a volte insorgono molto rapidamente ma comunque sono generalmente molto gravi e riconoscibili come tali dai genitori.
Nel lattante possono essere presenti irritabilità, nervosismo implacabile, sonnolenza profusa, convulsioni mentre può essere assente la febbre elevata. Nel lattante i sintomi sono più sfumati e possono apparire meno gravi della realtà.
I sintomi caratteristici, che di solito mancano nei neonati e nei primi mesi di vita, rendendo così più difficile la diagnosi, sono la febbre elevata o moderata, il mal di testa, il vomito, una grave debolezza, rigidità del collo e del dorso (per cui il bambino non riesce a toccarsi lo sterno con il mento tenendo la bocca chiusa né riesce a stare seduto sul letto senza appoggiarsi sulle braccia tenute dietro la schiena). Nei casi più gravi sono presenti anche crisi convulsive. Esiste poi tutta una serie di altri segni che il medico ricerca visitando un bambino in cui sospetta una meningite. In alcune forme di meningite meningococcica (le più gravi) compaiono, insieme con la febbre e gli altri sintomi, piccole macchie rosso-porpora (petecchie) sparse per tutto il corpo.

Trasmissione
L’infezione si diffonde per via aerea e di solito viene trasmessa per contatto diretto (o tramite goccioline infette) da un “portatore sano”. È più raro che l’infezione sia contratta direttamente da un soggetto ammalato, che di solito è isolato dal contatto con altre persone. Il periodo di incubazione va solitamente da 1 a 7 giorni.
L’infezione delle meningi può costituire una complicazione di una frattura del cranio, se questa ha interessato il naso, l’orecchio medio o i seni paranasali; talvolta la meningite è preceduta da una infezione delle vie respiratorie superiori o dell’orecchio medio.
Quando si verifica un caso di meningite meningococcica in una comunità (asilo, scuola, collegio, caserma), a tutte le persone che sono state a contatto con l’ammalato vengono somministrare per alcuni giorni dosi di antibiotico per bocca allo scopo di prevenire l’infezione (profilassi antibiotica).