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16/01/2017 11:00:00

Trapani, gli interventi dei sindacati dopo il tragico incidente sul lavoro

Il terribile incidente sul lavoro che a Trapani è costato la vita a Michele Di Lorenzo, l'operaio che lavorava in un cantiere navale, caduto dall'altezza di tre metri mentre lavorava alla manutenzione di un aliscafo, ha risollevato il problema drammatico della sicurezza sul lavoro. E dopo quanto accaduto, alcune sigle sindacali si dicono pronte a mobilitarsi per portare avanti delle iniziative forti a difesa della salute e della vita dei lavoratori.  C'è anche qualche proposta concreta come quella di Franco Fasola, responsabile territoriale dell’Ugl di Trapani: «Occorre che tutti gli imprenditori- dice  - investano molto di più in sicurezza ed al tempo stesso si impegnino seriamente, una volta per tutte, a fare formazione. Sarebbe utile un libro “nero” delle ditte - dice Fasola - che non sono a norma e che quindi non investono, come si dovrebbe, in sicurezza». I dati forniti dalla segreteria generale della Uil di Trapani, guidata da Eugenio Tumbarello, ci dicono comunque che il numerio dei morti per infortunio sul lavoro è notevolmente diminuito, passando rispetto allo scorso anno da 5 ad uno. Anche gli infortuni sono in diminuzione; nel 2015 sono stati 1436 mentre nell'anno precedente sono stati 1583.  Anche il segretario della Fiom Cgil di Trapani, Filippo Cutrona, ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia del giovane operaio morto nel cantiere "Liberty Shipyard", della famiglia Morace. «Questo tragico incidente di cui non si conoscono ancora la causa e le presunte responsabilità - dice il segretario provinciale della Fiom Filippo Cutrona - ci pone, ancora una volta, davanti alle questioni legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, norme che devono essere prioritarie e sempre rispettate.