Se non e' record, poco ci manca. La percezione e' stata unanime. L'Organizzazione e la partecipazione di pubblico per questa ultima edizione della Festa di San Giuseppe e' stata giudicata positivamente in modo unanime.
Fermo restando l'esistenza degli eterni bastian contrari difficili da estirpare, stando al comunicato stampa emanato dalla società, che ha curato la parte mediatica dell'evento, sarebbero state, forse con un pizzico di esagerazione, oltre 35mila (più di 20mila nella sola giornata conclusiva) le persone che, dal 12 al 19 marzo, hanno visitato Salemi in occasione della tradizionale festa.
Che, e' bene ribadirlo, tutte le amministrazioni degli ultimi trenta anni, hanno considerato come il volano per un rilancio turistico, e non solo, della cittadina normanna. Non a caso di recente inserita tra i Borghi più belli d’Italia. Nate come ex voto dedicato al Santo, ormai sono poche quelle autenticamente devozionali. Solo due quest'anno. Le altre, tutte curate e allestite da associazioni di volontariato (Sicilia Bedda, Pro-Loco, ecc) il cui numero e' anch'esso da primato. In rapporto al numero degli abitanti, non c'e' famiglia che non abbia almeno un membro che ne faccia parte. La loro presenza operativa ormai e' essenziale per ogni tipo di manifestazione. A cominciare dal Carnevale con i suoi carri.
Ovviamente, il tutto sotto la supervisione dell' omnivoro assessore alla Cultura Giuseppe Maiorana e ai soldini scuciti dall'esigua borsa comunale, messa a disposizione dal primo cittadino Domenico Venuti con generosità. Troppi infatti sarebbero stati i 45 mila euro sborsati, sempre secondo i soliti "signor No". Ma senza denari non si canta Messa! E' solo cosi è stato possibile far degustare ai numerosissimi turisti, saliti sul colle aliciense, le centinaia di piatti tipici della tradizione salemitana. Un successo notevole, come si e' detto, al punto che per fare visitare Altari e Cene si e' deciso di prorogare la manifestazione fino a domenica prossima, 26 marzo.
Oltre alle Cene, molteplici e variegate sono state le iniziative collaterali. Come, ad esempio, la pregevole mostra del trentennale della Fidapa ( un suggestivo tuffo storico nel passato), curata dalla sempre instancabile signora Anna Rapallo Pilocane.
Come anche i laboratori educativi e del pane, i momenti dedicati al teatro-narrazione e alla musica. Particolare riscontro ha avuto la terza edizione della mostra “Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane”, ideata e curata da Giuseppe Maiorana, in collaborazione con il Polo Museale regionale d’arte
moderna e contemporanea-Palazzo Riso e il dipartimento di Architettura
dell’Università di Palermo. La mostra si prolungherà fino al 9 aprile.
"Un successo strepitoso" e' stato il commento a caldo del sindaco Domenico Venuti.
Poi con una nota ragionata che ci e stata recapita ha chiarito meglio che il successo ottenuto quest'anno dalla manifestazione " premia gli sforzi fatti in questi anni e per il quale ringrazio quanti lo hanno reso possibile, da chi ha lavorato materialmente a coloro i quali ci hanno voluto pregiare della loro presenza. Come auspicavamo la festa di San Giuseppe si è evoluta in un evento-vetrina che accompagnerà il percorso di valorizzazione della città e il naturale sviluppo turistico a cui è vocata. Agricoltura, artigianato e turismo sono tre pilastri su cui fondare la ripresa economica del nostro territorio e i festeggiamenti di San Giuseppe a Salemi interpretano la loro sintesi, declinandola in chiave artistica attraverso la sapiente lavorazione del pane e la sua integrazione con le bellezze offerte dal nostro centro storico. Recuperando appieno la tradizione e assecondandone la sua evoluzione, si è posto un tassello importante da cui trarre linfa vitale per il futuro”.
Per Giuseppe Maiorana, assessore comunale alla Cultura, Turismo e Spettacolo, “le numerose presenze di turisti e viaggiatori in questa settimana della Festa di San Giuseppe, provenienti da tutte le parti della Sicilia e non solo, ci hanno confermato che il lavoro portato avanti, con grande spirito di collaborazione tra cittadini, associazioni e amministrazione, può generare grande risultati. Questa tradizione - rischiava di passare nel dimenticatoio ma con il lavoro di squadra e una 'visione' comune è stata rigenerata. Abbiamo chiesto aiuto all'arte, alla musica, al teatro di narrazione, ai saperi artigianali, ma anche avviato un lavoro di educazione che partendo dai più piccoli ha coinvolto i più grandi, così da poter riattualizzare una tradizione che, per forza di cose, cambia e si evolve ma ne rispetta la sua identità. Un segnale aggiunto è stato il coinvolgimento dei ragazzi delle comunità, ospiti nei nostri centri di accoglienza, che certamente vivono nella nostra città e che pian piano scoprono abitudini e riti vicini alle loro origini. Il futuro, per mantenere vive le tradizioni, dovrà necessariamente prevedere lo scambio generazionale e culturale”.
Nella foto che ritrae un momento del coinvolgimento dei ragazzi africani ospiti dei centri di accoglienza, si può notare che questi giovani ai piedi non portano delle scarpe adatte ad un periodo invernale, ma delle ciabatte da camera o da mare, fate voi. Ma questo e' un altro discorso!
Da parte nostra alcuni suggerimenti per il prossimo appuntamento.
In presenza del bus navetta si dovrebbe impedire l'accesso agli autobus dei turisti di raggiungere la Piazza Libertà, per evitare i fastidiosi ingorghi che spesso si sono verificati . Divieto che si dovrebbe estendere anche alle automobili dei residenti, che una volta tanto dovrebbero dimostrare di sapersi muovere con le proprie gambe, cosa che fanno regolarmente quando si recano in altre città per manifestazioni similari.
Si dovrebbe, inoltre, pensare alla postazione di bagni chimici in punti strategici e alla collocazione di cestini-posacenere lungo tutto il percorso, a cominciare dalla Via Amendola.
Unica nota dissonante. La scritta "pane" impressa lungo le strade cittadine, spacciata come creazione artistica, addirittura da una agenzia di stampa ci ha fatto sorridere. Cortesie tra colleghi. Purtroppo, non sempre le vie sono lastricate di buon gusto e originalità. In ogni caso, il pedaggio sarebbe d'obbligo.
Franco Ciro Lo Re