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07/04/2017 07:36:00

Salemi. L'AVO, ovvero come si combatte la sofferenza con un sorriso

 Nel variegato mondo del volontariato, assieme a quello dei Vigili del Fuoco, un posto a parte deve essere riservato all'AVO, acronimo che sta per Associazione Volontari Ospedalieri.

Risale al 1975 il suo anno di nascita grazie al dottore Emilio Longhini, ma bisogna aspettare tre anni, il 1978, per ottenere una legge che per la prima volta regolamentasse la presenza del volontariato all'interno delle strutture pubbliche sanitarie. Il servizio dell'AVO veniva non solo legittimato ma dava all'associazione ampi spazi di intervento che andava oltre l’assistenza ai degenti.

Da quella data, tante cose sono cambiate. L'Associazione si e' abbastanza radicata in tutto il territorio nazionale e ha anche la facoltà di migliorare i servizi prestati. Ad esempio, con la possibilità di concorrere alle fasi di programmazione delle attività delle strutture sanitarie e socio-assistenziali.

In Italia le AVO sono 244 e in Sicilia 14. In totale, trentamila volontari circa operano in centinaia di presidi ospedalieri. In provincia di Trapani sono presenti, oltre che a Salemi, a Marsala, Castelvetrano, e Mazara del Vallo. Stranamente assente nel capoluogo di provincia e ad Alcamo, dove esiste un ospedale.

A Salemi l'Associazione, opera da cinque anni circa e da due porta il nome di "Gaetano Messina", un 'personaggio' molto popolare e amato in città, ma venuto purtroppo a mancare prematuramente.

Rosalia Fiorella, docente di lingue straniere, ne e' stata la fondatrice. Dopo il lavoro e i figli, ha deciso di dedicarsi anima e corpo al buon funzionamento dell'Associazione salemitana, di cui e' anche presidente e coordinatrice. Lavoro che comporta una presenza quasi costante e un impegno giornaliero non sempre lineare, dovendo rimediare ad imprevisti di ogni genere.

Un lavoro svolto assiduamente, assieme alla vice-presidente Marina Petralia e le componenti del direttivo, Marianna Tantaro e Mary Grispi, per assicurare le qualificate prestazioni di ben 30 volontari, che dedicano gratuitamente, ripeto gratuitamente, parte del loro tempo al servizio dei malati. Viene assicurata in questo modo ai degenti, per due ore giornaliere e per ogni settimana, una presenza amichevole costante, offrendo, durante la degenza, calore umano, dialogo, sostegno, svago, contribuendo ad aiutarli per lottare contro la sofferenza, la noia e la depressione sempre in agguato. Un'attività', la loro, mirata anche e forse soprattutto all'accoglienza dei familiari oltre che di sostegno al malato.

I volontari, che operano all'interno della struttura territoriale Hospice "Raggio di Sole" di Salemi, egregiamente diretta dal dottore Gaspare Lipari, e' bene sottolinearlo, non svolgono mansioni tecnico-professionali, essendo queste di esclusiva competenza del personale medico e paramedico. E tuttavia, l'attività' svolta e' documentata da un registro, dove ogni volontario firma le entrate e le uscite ( altro che furbetti del cartellino!). Firma non finalizzata a percepire alcun compenso, ma solo a testimoniare l'assolvimento dell'impegno sottoscritto tramite una convenzione con l'Asp provinciale e la struttura dell'Hospice.

Tra breve si dovrebbe sottoscrivere una seconda convenzione con il "Centro Neurolesi Bonino Pulejo", che da recente ha attivato una sede satellite (la prima nella Sicilia occidentale) ubicata al quarto piano dell'Ospedale di Salemi, un reparto rimasto inutilizzato per diversi con arredi nuovi di zecca e ancora cellofanati. Un Centro su cui si sono innescate più di qualche polemica, stranamente non ben vista da ambienti interni al nosocomio stesso.

Ma cosa e' l'Associazione Volontari Ospedalieri? Lo chiediamo direttamente a Rosalia Fiorello, presidente dell'AVO Salemi. Dopo avere premesso che l'Associazione presta la propria opera in maniera assolutamente gratuita, sottolinea che " all'Avo si accede non solo per 'stare' accanto agli ammalati e alle famiglie offrendo un servizio organizzato e qualificato, ma anche per 'fare' laboratori, attività di intrattenimento per alleggerire la sofferenza e l'isolamento che spesso la malattia determina. Ecco il perché di una 'Festa di Primavera' che abbiamo svolto anche nello spazio verde esterno alla struttura, recentemente arredato, e la piantumazione di un albero di mandorlo, che speriamo di trovare fiorito alla prossima festa".

La novità di quest'anno e stata appunto l'organizzazione della festa all' interno della struttura. Hanno voluto denominarla di "Primavera", per darle un forte valore simbolico. Quasi tutti presenti i famigliari. E, ovviamente, i volontari, che hanno preparato un buffet, a cui ha contribuito qualcuno dei parenti dei ricoverati, ricco di ogni sorta di cibarie e persino di biscotti appena sfornati. La manifestazione infine e' stata animata dall'esuberante esibizione del gruppo folkloristico "Sicilia Bedda", ovviamente a titolo gratuito.

Possono aderire all' Associazione, a partire dal sedicesimo anno di età, tutti coloro che desiderano spendersi per gli altri in maniera disinteressata, che credono nella solidarietà e che intendono donare un poco del proprio tempo agli altri. Dopo un breve corso di formazione e un periodo di tirocinio affiancato da un volontario già preparato, si e' idonei ad offrire due ore a settimana agli ammalati e a partecipare a tutte le attività sociali.

Toro Seduto, capo dei Sioux, disse un giorno che "Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il vero guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri."

In tempi in cui vengono massacrati tanti bambini e adulti con bombe dirompenti e micidiali gas da altri uomini e nell'indifferenza di gran parte della gente, il messaggio di un saggio indiano e di una Associazione benefica come l'AVO, dovrebbe avre orecchie e cuori più aperti e disponibili.

Franco Ciro Lo Re