Una nuova tragedia del mare si è consumata nel Canale di Sicilia. A perdere la vita sono state sette personeche erano a bordo di quattro gommoni mentre altre 484 sono state salvate.
I naufraghi sono stati recuperati grazie a quattro operazioni di soccorso — coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera a Roma e del Ministero delle infrastrutture e trasporti — effettuate dalla nave Diciotti, da due motovedette della Guardia costiera, dalla nave Sirio della Marina militare, dalla nave Sea Eye e dal rimorchiatore Gagliardo. Per trarli tutti in salvo è stato necessario anche l’aiuto portato dalla nave mercantile Ohio che si trovava in navigazione sul Mediterraneo.
Le ondate di sbarco potrebbero continuare ancora a lungo. «Mentre parliamo gruppi di migranti stanno sicuramente raggiungendo le coste italiane — ha detto al Corriere Abdulsalam Kajman, il vicepresidente del governo di riconciliazione Nazionale guidato da Fayez Al Sarraj — ma questo non avrà fine se non c’è un accordo sui modi per stabilizzare e mettere in sicurezza le frontiere meridionali della Libia. Se ci sarà collaborazione piena, io credo che ce la possiamo fare». «Gli italiani vogliono che la nostra Guardia Costiera blocchi i barconi, ma — ha proseguito — dobbiamo lavorare in modo congiunto. E se non risolviamo i problemi del Sud della Libia, non risolveremo la questione dei migranti». «Siamo pronti a formare una nuova guardia di confine e il governo italiano è disposto a formare e addestrare gli uomini che vigileranno sull’intera frontiera. Purtroppo — ha concluso — la difficile situazione economica in quella regione spinge molti giovani a lavorare per i trafficanti».