Coltivazione di canapa indiana è l’accusa mossa a due vecchie conoscenze delle forze dell’ordine di Mazara: Paolo Lumia, di 50 anni, e Giuseppe Bastone, di 51. Entrambi sono stati arrestati dalla polizia (Squadra mobile di Trapani e Commissariato di Mazara) per una piantagione di marijuana scoperta, pare grazie a una “fonte confidenziale”, in contrada San Nicola Sottano, lungo la statale 115 per Campobello di Mazara. Le piante scoperte sono state 119, ma dai buchi trovati a terra gli investigatori ritengono che almeno altre 130 stavano per essere impiantate.
Il terreno, recintato da un muro, stava per essere acquistato dal Bastone (già stipulato un preliminare d’acquisto). Dopo l’arresto, Lumia e Bastone, difesi dall’avvocato Salvatore Chiofalo, sono stati condotti davanti al giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone per l’udienza di convalida. Il magistrato ha convalidato gli arresti, concedendo poi i “domiciliari”, ma con braccialetto elettronico.
Il pm Ignazia Uttoveggio aveva, invece, chiesto il carcere. Lumia e Bastone, dopo essere stati arrestati in Belgio nel 2010 per detenzione di un’ingente quantità di cocaina, nel marzo 2011 erano rimasti coinvolti anche nell’operazione “Lampara”, con cui le squadre mobili di Trapani e di Palermo fecero luce su un traffico internazionale di cocaina tra Spagna e Italia che sarebbe stato finanziato, secondo l’accusa, dalla famiglia mafiosa di Bagheria.