Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/10/2017 06:00:00

Regionali 2017, candidati sotto stress. Ma arrivano in big in Sicilia....

 Le elezioni regionali sono un momento di grande stress, non fosse altro per i ritmi frenetici a cui il candidato, aspirante deputato, è sottoposto. Un rincorrere amici e simpatizzanti, elettori delusi e per questo da troppo tempo astenuti. Un susseguirsi di spot elettorali, di annunci e di proclami.

Con le parole i candidati stanno costruendo ponti, strutture architettoniche di grande rilievo. Momenti di tensione si avvertono anche in chi le campagne elettorali le ha sempre vinte, è la politica che si rende umana e che si sensibilizza, a dimostrazione che il candidato, di qualunque schieramento o partito, ha un suo moto dell'anima.

La politica non è microfono e occhi puntati alla telecamera, perchè dietro quella telecamera ci sono gli elettori, i cittadini che hanno perso la voglia di credere in parole vuote e contenitori da riempire con ovvietà e luoghi comuni. Il cittadino ha bisogno di poche certezze ma che ci siano, non legate a spot del momento.

Nei vari comizi elettorali manca il focus sul cittadino, ci si incaponisce a spiegare, con lungaggini e tecnicismi, quello che si è fatto o che si dovrà ancora fare, manca la componente umana.

Manca la parte essenziale, pochi minuti nei quali si parla dritti alla sensibilità del cittadino che ascolta.

Mancano due settimane al voto, una corsa contro il tempo, tante le preferenze richieste per far scattare il primo seggio ad una lista. Anche il più robusto, elettoralmente parlando, dei candidati in lista corre sul filo dell'equilibrio e del voto mancante.

La politica ha perso l'entusiasmo di raccontarsi, di fare innamorare di se stessa. E siccome l'amore non nasce e si rafforza da solo. E' un susseguirsi di incontri, scontri, di dialettica viva, di arrabbiature ma certamente è un divenire. Così la politica, quella fatta di phatos, di emozione, quella che scalda il cuore e che può fare tornare l'elettore a votare, a commuoversi per aver contribuito all'elezione del suo candidato.

Non sono i numeri, i risultati raggiunti o la progettualità del dopo, la politica non può essere snaturata da quella componente emozionale di sensibilità che deve essere alla base di tutti i rapporti umani, che dovrebbe dare l'imprinting a ogni incontro tra il candidato e il suo pubblico, perché è così che si riduce la distanza tra le istituzioni e il cittadino.

I sondaggi lasciano il tempo che trovano, quelle percentuali nelle ultime due prossime settimane saranno stravolte. I big nazionali sono pronti ad arrivare in Sicilia e a sostenere i loro candidati presidente. Così farà Beppe Grillo per Giancarlo Cancelleri del movimento Cinque Stelle, Silvio Berlusconi per Nello Musumeci leader di Diventerà Bellissima, Matteo Renzi per Fabrizio Micari per la coalizione di centro sinistra.

Tre laeder nazionali, tre trascinatori di folle, due dei quali, Berlusconi e Renzi, sono già pronti a fare il prossimo Nazareno 2.0 il giorno dopo le elezioni nazionali.

E' una battaglia quella siciliana che influenzerà il voto politico della prossima primavera. Intanto a sinistra, l'ala bersaniana che fa anche riferimento a Speranza, oggi, indicano la possibilità di sedersi con Renzi e poter discutere sulle nazionali. Una beffa. Dopo mesi di trattative per cercare di far convergere tutta la sinistra su Micari, con il risultato di due candidature(Micari e Fava), si vorrebbe una quadra su Roma. Se la coalizione di centro sinistra dovesse perdere queste elezioni, in Sicilia, di certo i bersaniani dovranno fare un mea culpa e comprendere che il mondo non gira attorno al loro 10% e che questa percentuale, unitamente a quella di Micari, potrebbe risultare vincente. Come sempre se ne accorgeranno il giorno dopo perchè la storia non insegna, tutt'al più si ripete.

A Palermo il Ministro e vicesegretario del PD, Martina, mette i paletti su quelle che sono state le azioni della sinistra: “Se c'è qualcosa di insopportabile nel campo largo della nostra area è quando la sinistra, che ci fa la morale rispetto alle battaglie da compiere, poi invece di concorrere a battere i veri avversari, cioè la destra e Cinquestelle, li aiuta con le divisioni".

Errore che questa volta il centro destra non ha commesso, ha messo insieme tutte le aree, con delle risultanze da sperimentare sul campo, con un candidato presidente che è certamente sull'onda della politica da oltre trent'anni, la cui storia parla da sola.

Nello Musumeci avrà molti nodi da risolvere a cominciare dagli assessori indicati al momento dai partiti, così ad esempio Forza Italia ha richiesto che almeno quattro degli assessorati regionali fossero di matrice forzista. Uno dovrebbe andare al trapanese Giuseppe Guaiana, accordo politico stretto a Palermo tra il coordinamento provinciale trapanese e il commissario regionale azzurro Gianfranco Miccichè. Una indicazione di assessorato che ha già fatto alzare polveroni e polemiche, così Giovanni La Via intervenuto a Trapani ha parlato di Guaiana come uomo politico senza le competenze per poter assurgere al ruolo di assessore regionale.

Non è mancata la replica dello stesso Guaiana il quale sostiene di essere stato cercato da La Via, e quindi da Alternativa popolare, per andare in lista con loro per il collegio di Trapani. Una competenza riconosciuta a senso unico? E' una competenza che va bene se si appartiene ad uno schieramento e non va bene se si è dall'altra parte?

Intanto Musumeci in un ipotetico governo a sua firma ha già fatto fuori Roberto Lagalla. Nessuna delega alla Salute ma presumibilmente si guarderà altrove per l'assessorato di Lagalla, non escludendo la formazione.

Continuano gli appuntamenti dei candidati per il collegio di Trapani e l'elaborazione dei programmi.

Nel pomeriggio di oggi il candidato deputato regionale siciliano Baldo Gucciardi, già Assessore Regionale della Salute, alle ore 15. 00 incontrerà la comunità islamica di Mazara del Vallo. A seguire si sposterà a Santa Ninfa (17.00), Castellammare del Golfo (18.30) e Castelvetrano (20.30). il 25 ottobre sarà a Pantelleria per incontrare gli elettori dell'isola.

Nino Oddo, candidato in lista con Sicilia Futura-PSI, giovedì 26 ottobre alle ore 21 presso i locali del Cothon in località Spagnola, a Marsala, incontrerà le donne socialiste marsalesi.

Silvia Calvanico, candidata per Forza Italia, ha elaborato un documento, per rilanciare il PSR (Programma di Sviluppo Rurale) Sicilia 2014/2020: “A tre anni dall’inizio della nuova programmazione e con la pubblicazione dei primi bandi – afferma Silvia Calvanico - il PSR Sicilia mette in evidenza tutti i suoi limiti, in relazione alla sua reale efficacia in termini di sviluppo socio economico, soprattutto per le aree denominate B (agricoltura ad alto reddito) e ricadenti nel comprensorio Sud della provincia di Trapani ed Agrigento”.

Il candidato trapanese Enzo Testagrossa di "Noi con Salvini" presente nella lista "Musumeci presidente", ha incontrato la comunità ericina, sono stati affrontati i problemi del sociale e della periferia urbana.