Sulla pagina di copertina appaiono degli alberi di ulivo coltivati e rigogliosi nel territorio salemitano. «Indicano idealmente - come si legge nella didascalia - gli Ordini e le Congregazioni dei Religiosi/e piantati nel mondo dai loro Fondatori. Essi hanno solide radici a terra, nutrite dall’humus della grazia di Dio, per sostenere gli uomini nel cammino terreno, ma i rami in alto per indicare il cielo e dare i loro frutti di santità e di misericordia. Insieme, poi, sono la luce della fede, della speranza e dell’amore e indicano il fine ultimo a cui si è diretti».
È il contenuto questo dell’ultimo lavoro di Salvatore Agueci: Ordini e Istituti Religiosi a Salemi, stampato dall’Editrice QUICK di Trapani e con la prefazione di Fra’ Salvatore Zagone, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Palermo. L’Autore non è nuovo nell’attenzionare la realtà della sua Città natale.
Il libro è uno spaccato, infatti, della società salemitana, letta attraverso gli Ordini e le Congregazioni religiose, in tutto diciotto (dieci maschili e otto femminili), a partire dal 1250 fino ai nostri giorni. Conservare le proprie radici e scavare in esse non vuol dire essere nostalgici, ma «Fare un passo indietro - come scrive l’Autore - significa conoscere il nostro DNA, ossia le informazioni genetiche necessarie alla “biosintesi” sociale e culturale, per comprendere il metabolismo strutturale del divenire storico e leggere il nostro presente, con le tradizioni, le leggende, le forme di pietà acquisite (anche popolari), le contraddizioni; capire chi siamo oggi, da dove veniamo e verso dove siamo diretti, considerando che il nostro cammino è inscindibile da quello sociale, culturale e spirituale che appartiene a ogni popolo, ovunque esso si trovi a vivere».
Se siamo il risultato genetico di chi ci ha preceduto, è importante capire analiticamente quale rapporto abbiamo noi con chi ha tracciato i nostri passi perché oggi fossimo quello che siamo. Ed è quello che ha fatto Agueci.
Ripercorrere, per ogni Istituzione religiosa, questo percorso non è stato sicuramente facile, anche se esiste una ricca bibliografia, ma alla fine l’Autore è riuscito a ricucire origini della fondazione, presenza a Salemi e attività svolta dai singoli religiosi con attenzione ai nativi salemitani.
La Conclusione indica un anello di congiunzione tra passato e presente. L’Autore proietta la presenza religiosa nel vivere odierno e anche se oggi sono solo tre le presenze attive sul territorio (Cappuccini, Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore e le Figlie della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo), indicano tuttora la vitalità della Chiesa presente e di quella passata, poiché ogni singola opera compiuta non può essere scissa da quello che è stato sperimentato e da quello che sarà il domani.
«Auspichiamo – scrive Fra’ Salvatore Zagone - che questo studio contribuisca a mantenere la memoria storica degli Ordini e Istituti Religiosi a Salemi, che la loro presenza sia determinante e coinvolgente nella vita cristiana di una comunità ben radicata in Cristo, e che oggi risente delle diverse ideologie discriminanti che portano smarrimento». «La vita consacrata – continua - ha una sua validità significativa nei vari luoghi e contesti se tiene presente e non smarrisce il senso stesso della donazione totale e piena a Dio, mediante il servizio all’umanità ferita e sanguinante. L’annuncio del Cristo Risorto ci indica la via del risanamento e della speranza, orientandoci a mettere da parte scelte di morte per aprirci a orizzonti di pace e di comunione».