“Attività di gestione di rifiuti non autorizzata” è il reato contestato dalla Procura di Marsala al sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, di 48 anni, al suo vice, Antonella Marcella Pellegrino, di 45, all’ex assessore Luca Badalucco, di 74, nonché a tre tecnici dello stesso Comune (Vincenzo Tumbarello, di 57, dirigente del settore Lavori pubblici e Patrimonio, Gaspare Salvatore Anastasi, di 59, responsabile del verde pubblico, e Maurizio Giuseppe Cocchiara, di 51, geometra) e all’ex responsabile del servizio igiene della “Belice Ambiente” Giacomo Pantaleo, di 50.
I sette imputati sono stati citati direttamente a giudizio dal sostituto procuratore Niccolò Volpe. La prima udienza del processo, davanti al giudice unico del Tribunale di Marsala, è stata fissata per il prossimo 26 febbraio.
Secondo l’accusa, i sette imputati, in concorso tra loro, e ognuno per le rispettive qualifiche, avrebbero effettuato “attività di raccolta e successivo deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi all’interno dell’area di proprietà del Comune adibita a depuratore, in località Gazzarella, in assenza dei requisiti tecnici essenziali previsti dalla normativa di settore”.
E ancora “in assenza di adeguato presidio e di idoneo allestimento strutturale dell’area, facendo raggruppare ingenti quantitativi di rifiuti in modo indifferenziato, sotto la diretta azione degli agenti atmosferici e a diretto contatto con il suolo”.
A difendere Giacalone, Pellegrino e Badalucco è l’avvocato Valerio Vartolo, mentre legali dei tre tecnici comunali sono Giuseppe Cavasino (per Tumbarello) e Ignazio Bilardello. A difendere, invece, l’ex dipendente della Belice Ambiente è Ignazia Rallo.
I rifiuti depositati nella zona del depuratore sono quelli che a fine giugno 2016 furono raccolti in mare e sul litorale dai volontari di alcune associazioni locali nel corso di “Beach Clean Up”.
I volontari misero i rifiuti dentro dei sacchi neri e li portarono in un’area del deposito comunale dei mezzi per la raccolta dei rifiuti. Sulla sua pagina facebook, però, il sindaco Giacalone afferma che si tratta solo di “alcune sterpaglie” e che nelle “sedi opportune” verrà spiegato “cosa è veramente successo”.