Tra le top news del 2017 vi rientra senza ombra di dubbio quella dell'Aeroporto di Birgi-Ryanair che, sin dall’inizio dell’anno, quasi quotidianamente, ha avuto l’attenzione di addetti ai lavori, media, politica, operatori economici e turistici. Dalla sua sopravvivenza dipende, infatti, gran parte dell’economia di questo territorio. Vediamo quali sono state alcune delle fasi più importanti durante tutto l’arco dell’anno.
A inizio Marzo la Regione Sicilia, maggiore azionista di Airgest, non si è presentata all'assemblea dei soci. Non si rinvia dunque solo l'accordo per il co-marketing di Birgi, è saltata anche l'assemblea dei soci che doveva puntare alla ricapitalizzazione della società ed alla rimodulazione dello stesso assetto societario. L'Assemblea Regionale Siciliana continua a rinviare l’approvazione della legge finanziaria e così nessun rappresentante della Regione si è presentato all’assemblea.
Mancavano soltanto le polemiche politiche e elettorali a rendere ancora più vivace la già difficile vicenda dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. A pochi giorni dalla firma del contratto di co-marketing, ad innescare la polemica ci ha pensato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che è intervenuto sul futuro dell’aeroporto trapanese, dicendo chiaramente che lo scalo di Birgi per continuare la sua attività deve unirsi a quello palermitano.
La situazione all’aeroporto di Birgi si blocca. Il 31 marzo è scaduto il contratto di co-marketing, ma delle rassicurazioni dei mesi precedenti che prevedevano la nuova firma con AMS - la società di marketing di Ryanair -, non c’è traccia. Il presidente di Airgest, Franco Giudice non è volato a Dublino e non ha rinnovato nessun contratto. Se ci chiediamo il perché, è facile dare una risposta, è un problema di soldi, ed è certamente un problema politico, visto che le risorse destinate dalla Regione per il co-marketing sono bloccate almeno fino all’approvazione della finanziaria, che dovrebbe arrivare entro il 30 aprile.
Oltre ai fondi per il co-marketing, 5 milioni nel 2018 e 5,5 milioni nel 2019, sono bloccati i 6 milioni di euro per ripianare i debiti di Airgest che si aggirano attorno ai 14 milioni di euro. I sindaci hanno sui loro tavoli una bozza dell’accordo per il nuovo co-marketing. Altra tegola che pesa sull’aeroporto di Birgi è l’incertezza su come utilizzare i 4 milioni di euro stanziati nella variazione di bilancio di fine anno. Ad oggi i Comuni trapanesi hanno dato la loro disponibilità a mettere a disposizione del co-marketing 2 milioni di euro per 3 anni. Ma il vecchio accordo del co-marketing dei Comuni, ormai scaduto, non è stato ancora totalmente onorato.
Ad Aprile si muove qualcosa all’aeroporto di Birgi, a due settimane dal 31 marzo, giorno in cui è scaduto il contratto di co-marketing con AMS-Ryanair. La novità questa volta arriva direttamente da Airgest. Sono venti milioni di euro di fondi pubblici, infatti, quelli che la società di gestione dell’aeroporto mette a disposizione tramite un bando per le compagnie aeree che opereranno nello scalo trapanese fino al 2020.
Non ci sta Airgest a guardare e a stare con le mani in mano e, nonostante una situazione debitoria ancora persistente, che lo scorso anno aveva fatto annunciare un possibile ritiro per il rinnovo dell’accordo di co-marketing, ora rilancia con una sua proposta nell’attesa che venga approvata la finanziaria e sbloccate le somme destinate a garantire una continuità all’aerostazione. La settimana scorsa il consiglio di amministrazione, guidato da Franco Giudice, ha approvato la pubblicazione di un bando di gara per l'acquisizione di servizi di marketing territoriale per le compagnie aeree che vorranno operare al “Vincenzo Florio” nei prossimi tre anni.
E intanto, oltre ad Airgest, si muovono - e questa è una buona notizia - anche i turisti che transitano da Birgi che registra 3 mila passeggeri in più nei giorni a cavallo delle festività pasquali. Sono oltre 15 mila e 500 i passeggeri contro i 12 mila e 700 dello stesso periodo dello scorso anno. Un aumento che proviene per gran parte ai Paesi stranieri collegati con lo scalo.
A giugno l’annuncio che a Novembre 2017 l'Aeroporto "Vincenzo Florio" di Trapani Birgi dovrà chiudere. Si tratta di una chiusura tecnica obbligatoria, per quattro settimane e mezzo, per permettere la messa in sicurezza e la manutenzione della pista principale dell'aeroporto, che, ricordiamolo, è un aeroporto militare. E infatti sarà l'Aeronautica Militare ad eseguire i lavori.
A Luglio il traffico passeggeri all'aeroporto di Birgi è in calo rispetto al 2016. Nell'attesa che il bando di 20 milioni di euro per i prossimi tre anni diventi realtà, i numeri dell'aeroporto da gennaio a maggio 2017 registrano un calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nella percentuale totale di passeggeri che scende del 2,4% quelli che diminuiscono sono i passeggeri nazionali, mentre il dato che riguarda i passeggeri provenienti dall'estero aumenta. Nei primi cinque mesi del 2017 quelli nazionali sono stati 401.372 con una riduzione del 7,6% rispetto all’anno scorso. I passeggeri internazionali, invece, sono stati 124.457 con un incremento del 19,1%. L’aeroporto di Birgi ha registrato in totale 525.961 passeggeri.
All'aeroporto di Trapani Birgi è di nuovo crisi. Mentre sembrava scongiurato il pericolo che Ryaniar abbandonasse il territorio, si è in una nuova fase di stallo, che questa volta è ancora più grave, perchè è istituzionale, con il presidente Giudice e il consigliere Angus che hanno annunciato le dimissioni. L'aeroporto di Trapani va male. Non malissimo, ma certo è impietosa la classifica dei passeggeri, soprattutto se paragonata con Catania e Palermo. Trapani è l'anello debole del sistema degli aeroporti in Sicilia. Conta nel primo semestre 2017 665.646 passeggeri. E' il 3,5% in meno rispetto all'anno scorso, e comporta una perdita di fatturato del 2,4% per l'Airgest. E' anche per questo che giovedì scorso è fallita l'assemblea dei soci che avrebbe dovuto varare la nuova ricapitalizzazione. Nella manovra economica regionale sono stati stanziati 6 milioni di euro come prima tranche della ricapitalizzazione. Il passivo da ripianare è di oltre 15 milioni di euro. Percorso parallelo è quello del co-marketing, con il bando di gara di 20 milioni di euro per i prossimi tre anni. I fondi sono previsti nella Finanziaria regionale – assieme all’impegno dei Comuni e ad altre somme relative all’assestamento di bilancio del 2016 - che ha dato il via libera ad un primo intervento per la ricapitalizzazione.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, si è riunita l'assemblea dei soci dell'Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani - Birgi. Si tratta, essenzialmente della Regione Siciliana, la grande assente alle ultime assemblee, che aveva costretto il presidente Franco Giudice alle dimissioni. Adesso tutto è tornato nella normalità, anche con la nomina, nel Cda, da parte della Regione, di Daniela Virgilio, nomina che comunque è stata molto contestata.
A settembre Ryanair cancella molti voli da e per Trapani. Le rotte tagliate fino a Marzo 2018 sono: Trapani – Roma, Trapani - Genova, Trapani - Parma, Trapani - Cracovia, Trapani - Trieste, Trapani - Francoforte, Trapani - Baden Baden. Il clima per Trapani è fosco. Da un lato alcuni comuni non hanno ancora versato le loro quote per il co-marketing e dall'altro lato ancora non è terminata la gara dello scorso 15 maggio 2017 che Airgest ha indetto per trovare un vettore low - cost per i prossimi 28 mesi, sempre con il meccanismo della "finta" campagna promozionale.
A fine ottobre da Palermo arriva una buona notizia per l'aeroporto di Birgi. Finalmente c'è la firma sul documento che sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale che conferma l'impegno della Regione per la somma di 13 milioni di euro per la gara di appalto.
A questa cifra va aggiunta quella di 3 milioni e 600 mila euro circa, che sono quelli messi a disposizione dai Comuni. Sono 12 su 24 i comuni della provincia di Trapani che fino a questo momento hanno aderito al nuovo piano di co-marketing per la prossima gestione triennale dell’aeroporto. Tra quelli più grandi mancano il Comune di Trapani e quello di Castelvetrano.
Sempre ad ottobre il Comune di Trapani si tira indietro dal famoso co - marketing per convincere la compagnia irlandese a restare a fare base nell'aeroporto di Trapani Birgi. La decisione è stata presa dal Commissario Messineo, che ha scritto una nota il tal senso ai presidenti di Airgest, Distretto e Camera di Commercio. Messineo nella lettera mette il dito nella piaga, perché spiega che il suo no deriva proprio dalla stranezza del contratto di co - marketing, che per Messineo è illegittimo. Nel merito, poi, aggiunge Messineo: "A fronte degli ingenti oneri economici gravanti sugli enti territoriali sottoscrittori dell’accordo, non vi è alcuna certezza in ordine alle contropartite ottenute in termini di flussi turistici, e soprattutto non risulta prevista alcuna forma di corrispettività fra oneri e risultati". Quindi, la decisione: " “Allo stato, non risulta possibile l’adesione del Comune di Trapani alla sottoscrizione dell’accordo di “co–marketing” nella sua forma attuale".
La gara da ventimilioni e ottocentomila euro vede ridimensionarsi però l’importo totale perché al momento solo 13 comuni della provincia su 24 si sono impegnati: Marsala, Favignana, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, San Vito Lo Capo, Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, Petrosino, Custonaci, Paceco, Salemi e Calatafimi-Segesta. Questi Comuni garantiscono la somma di 1.549.400 euro (Iva compresa) rispetto al corrispettivo annuo di 2.677.900 euro. Queste le quote garantite dai comuni: Marsala (366.000 euro), Favignana (195.200 euro), Erice (146.400 euro), Valderice (109.800 euro), Buseto Palizzolo (24.400 euro), San Vito Lo Capo (195.200 euro), Mazara del Vallo (146.400 euro), Castellammare del Golfo (146.400 euro), Petrosino (54.900 euro), Custonaci (54.900 euro), Paceco (36.600 euro), Salemi (36.600 euro) e Calatafimi-Segesta (36.600 euro). Mancherebbe, rispetto al passato, la quota di 1.128.500 euro. Mancano tra gli altri il Comune di Trapani (366.000 euro), Castelvetrano (195.200 euro) ed Alcamo con 73.200 euro.
A novembre in una conferenza stampa che si è svolta proprio all'aeroporto, la senatrice trapanese Pamela Orrù ha annunciato che Birgi potrà usufruire della restante parte dei fondi stabiliti per il ristoro dei danni subiti in occasione dell'intervento militare della Nato in Libia nel 2011.
Ai tanti problemi legati al non rinnovo del contratto di co-marketing con Ryanair - ricordiamo che è scaduto a marzo scorso -, con diversi comuni tra i quali Trapani, Castelvetrano ed altri che hanno deciso di non aderire, e nell’attesa che si completi la procedura del bando da 17,7 milioni (fondi Regionali e dei Comuni) indetto dall’Airgest, - alle ore 13 del 19 dicembre scadrà il termine per la ricezione delle offerte da parte delle compagnie -, si è palesato un nuovo problema, che poi nuovo non è, ed è comunque quello principale in tutta la vicenda dell’aeroporto di Birgi, quello della burocrazia che in questo caso blocca i fondi che già sono disponibili.
Il Libero Consorzio di Trapani dispone nelle sue casse di 2.580.660,00 euro girati dalla Regione e che dovrebbe mettere a disposizione per aumentare i flussi turistici dell'aeroporto trapanese ma non si sa come giustificare l'eventuale rendicontazione richiesta dalla Regione. In pratica l'ex provincia dice: "Abbiamo i soldi per Birgi, ma la Regione Siciliana non ci spiega come utilizzarli, e tra poco dovremo ridarli indietro".